giomartello ha scritto:
Colpevolmente, leggo solo oggi questo topic.
Bellissima, coinvolgente, toccante presentazione.
Per chi non lo sapesse, c'era un bravo, volenteroso e giovane ragazzo che si "faceva le ossa" lavorando la sera e nel weekend in quella citata piccola officina di Canegrate. Il ragazzo è diventato un uomo, la sua passione per l'Alfa Romeo è cresciuta insieme a lui. Frequenta il web e si fa chiamare Sergio105. Ho il grande piacere di poterlo considerare un amico.
Non avrei saputo esprimere meglio anche il mio pensiero.
Credo che la "leva" dei grandi elaboratori degli anni '60/'70 abbia compreso una quantità straordinaria di persone di enorme competenza motoristica, derivante da un'esperienza e una passione fuori dal comune. Qualità che non si possono imparare, nè studiare, ma che arrivano solo se la "base" è buona. Il loro lavoro, estremamente professionale, quasi taumaturgico, è secondo me irrinunciabile nella messa a punto di qualsiasi oggetto meccanico, e offre quel "sapore", quel 10-20-30% in più che la fredda teoria dell'ingegnere spesso non è in grado di offrire ma che invece la passione, l'esperienza e il "tatto" di un essere umano animato da una sana (o "insana"?) passione possono dare. Sergio ha avuto la possibilità di attingere a questa scuola e di esserne un prosecutore, cosa molto preziosa di questi tempi, in cui si sta perdendo molta di quella sensibilità umana alla quale invece si preferiscono i sensori (i quali, più spesso di quanto si creda, mentono). E, onestamente, si vede. Sono anche io onorato di poter leggere gli interventi di Sergio, e di potere attingere a quel "sapere", fatto di sensibilità e passione, che sto disperatamente cercando.