Avvistamenti & Galleria Fotografica FNM
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Re: Avvistamenti FNM
Ahhh una FNM Alfa, macchina rara da noi, pensate che monta una meccanica evoluzione del bialbero della 1900, portato a 2,3 litri!
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Re: Avvistamenti FNM
potreste darmi qualche info in piu su questa alfa?
In casa ho un boxer ed un bialbero....speriamo che il boxer non tiri su la zampina sul bialbero
ALFA ROMEO Spider 2.0i IV serie anno 1992 **9376 unità prodotte**
ALFA ROMEO 33 1.7 16V Sportwagon Q4 anno 1994 **573 unità prodotte**
ALFA ROMEO 156 SPORTWAGON Q4 anno 2005 **390 unità prodotte**
http://www.youtube.com/watch?v=J2zSU8MtSMc

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Re: Avvistamenti FNM
La F.N.M. era la Fabrica Nacional de Motores, e fu la costruttrice in Brasile di auto e Camion marcati ALFA, in effetti i camion FNM furono tra i più diffusi nel grande paese sudamericano, i camion erano tutti derivati direttamente dai camion ALFA:

Il logo richiamava gli stilemi del logo alfa stesso:

Le auto partirono dalla produzione delle grosse berline che in italia non riuscirono a riscuotere un gran successo, come la 2000 Berlina derivata dalla 1900 con motore a basamento in ghisa e testa in alluminio bialbero:

La FNM 2000 RIO era in effetti una Alfa 2000 prodotta in brasile e di pochissimo differente da quella italiana...Più precisamente, si trattava della "2000", della "2150" e della "2300". La FNM "2000" nacque nel 1961 con il nome di FNM "JK", lì dove la sigla "JK" voleva ricordare le iniziali del nome del presidente della repubblica brasiliana di allora: Juscelino Kubitschek. Questo modello (assemblato a Xerém, ma con componentistica inviata direttamente dall'Italia) ricalcava la nostra Alfa Romeo "2000" berlina. Il propulsore (che era lo stesso bialbero 4 cilindri in linea da 1975cc, con una variazione del rapporto di compressione al fine di essere più adatto all'uso della benzina brasiliana) era capace di erogare 95 cv e di raggiungere i 155 km/h di velocità massima.evolversi della situazione politica brasiliana ebbe ripercussioni anche su questa vettura, la quale (a seguito del colpo di stato militare che portò alla destituzione del presidente Kubitschek) vide mutato il proprio nome: scomparve la sigla "JK" e arrivò il nome "2000".

Due importanti versioni della "2000" saranno la "Onça" (una "2000" in versione coupé) e la "2000 TiMB" (Turismo Internazionale Modello Brasile), arrivata sul mercato nel 1966 e capace addirittura di erogare 160 cv, grazie anche all'adozione di due carburatori doppio corpo.


La produzione della FNM "2000" viene interrotta nel 1969, esattamente un anno dopo l'acquisizione da parte dell'Alfa Romeo del controllo diretto della FNM, lasciando immediatamente spazio alla FNM "2150". Stilisticamente quasi identica alla "2000", la "2150" adotta sempre il classico bialbero 4 cilindri in linea, ma con una cilindrata portata a 2132 cc e una potenza massima pari a 125 cv. Anche il cambio venne aggiornato, disponendo ora di 5 rapporti. Esteticamente, la "2150" si distingueva dalla precedente "2000" soprattutto per l'adozione di una nuova calandra e di uno scudo simile a quello delle italiane Alfa "1750" berlina del 1968. La FNM "2150" rimase in listino sino al 1974, anno in cui iniziò la carriera della nuova "2300".
Ecco una FNM 2150 RIO:

L' Alfa Romeo "2300" è il modello che segna la scomparsa del marchio FNM. Se da una parte è indubbiamente vero che la "2300" si ispirava all'estetica della nostra "Alfetta", è d'altra parte altrettanto vero che in realtà le due vetture (la "2300" e la "Alfetta") presentavano tra loro differenze sostanziali...
Le due auto erano differenti innanzitutto nelle dimensioni: la prima serie della "Alfetta" (1972) misurava 428 cm in lunghezza e 162 cm in larghezza, con un passo di 251 cm; da parte sua, la "2300" misurava ben 472 cm in lunghezza, 169 cm in larghezza, con un passo pari a 273 cm. La 2300, quindi, disponeva di misure in grado di garantire un'ottima abitabilità interna. Tuttavia, sotto il profilo squisitamente stilistico, il risultato d'insieme mancava forse di quell'armonioso equilibrio e di quella personalissima caratterizzazione che tanto contraddistingueva la "Alfetta". Ma "2300" e "Alfetta" erano sostanzialmente diverse anche dal punto di vista meccanico, in quanto nella 2300 nulla restava della innovativa meccanica della bella berlina italiana.


Infatti, l'avantreno della "2300" era sì a quadrilateri deformabili, ma adottava una molla elicoidale al posto delle barre di torsione longitudinali della "Alfetta". Al retrotreno (che era a ponte rigido), poi, non v'era traccia alcuna del ponte De Dion con parallelogramma di Watt che era invece prerogativa della "Alfetta". La "2300" evitava anche di adottare lo schema transaxle della "Alfetta" (cambio posteriore in blocco col differenziale), preferendo invece un cambio anteriore in blocco col propulsore. Nella "2300", la cilindrata del bialbero 4 cilindri in linea (garantito per 100.000 chilometri) era stata portata a 2310 cc: la testata era in alluminio e l’alimentazione era assicurata da due carburatori Solex a doppio corpo: la vettura era così in grado di erogare 140 cv SAE a 5.700 giri/min. e di raggiungere i 170 km/h, con un'accelerazione 0-100 km/h in 11,7 secondi (contro i 184 km/h della Alfetta, capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 9,8 secondi). Per quanto riguarda l'abitacolo, la plancia era simile a quella della "Alfetta" del 1972.

La "2300" venne prodotta in svariate versioni. La "2300" dal 1974 al 1978; la "2300 B", la "2300 Ti" e la "2300 Rio" dal 1978 al 1980...


La "2300 SL" e la "2300 Ti4" dal 1980 al 1983...

La "2300 Ti4" seconda serie dal 1983 al 1985...


La "2300 Ti4" terza serie dal 1985 al 1986...



La "2300 Ti4" quarta serie dal 1986 al 1988...


Tutte le "2300 Ti4" disponevano di 149 cv SAE a 5500 giri/min (con una coppia massima di 240 kgm a 3400 giri/min.), sufficienti per spingere la vettura sino a 175 km/h e per farla accelerare da 0 a 100 km/h in 11,5 secondi. Però, c'è da dire che ogni aggiornamento estetico si traduceva in un sempre maggiore appesantimento dello stile. Nel corso degli anni, la dotazione di accessori della "2300" andò costantemente arricchendosi (il climatizzatore era di serie a partire dal 1978) e anche nel mondo delle competizioni la "2300" riuscì a ritagliarsi un proprio spazio.

Bella foto di Ayrton Senna fotografato bambino proprio vicino a una 2000 RIO FNM


Il logo richiamava gli stilemi del logo alfa stesso:

Le auto partirono dalla produzione delle grosse berline che in italia non riuscirono a riscuotere un gran successo, come la 2000 Berlina derivata dalla 1900 con motore a basamento in ghisa e testa in alluminio bialbero:

La FNM 2000 RIO era in effetti una Alfa 2000 prodotta in brasile e di pochissimo differente da quella italiana...Più precisamente, si trattava della "2000", della "2150" e della "2300". La FNM "2000" nacque nel 1961 con il nome di FNM "JK", lì dove la sigla "JK" voleva ricordare le iniziali del nome del presidente della repubblica brasiliana di allora: Juscelino Kubitschek. Questo modello (assemblato a Xerém, ma con componentistica inviata direttamente dall'Italia) ricalcava la nostra Alfa Romeo "2000" berlina. Il propulsore (che era lo stesso bialbero 4 cilindri in linea da 1975cc, con una variazione del rapporto di compressione al fine di essere più adatto all'uso della benzina brasiliana) era capace di erogare 95 cv e di raggiungere i 155 km/h di velocità massima.evolversi della situazione politica brasiliana ebbe ripercussioni anche su questa vettura, la quale (a seguito del colpo di stato militare che portò alla destituzione del presidente Kubitschek) vide mutato il proprio nome: scomparve la sigla "JK" e arrivò il nome "2000".

Due importanti versioni della "2000" saranno la "Onça" (una "2000" in versione coupé) e la "2000 TiMB" (Turismo Internazionale Modello Brasile), arrivata sul mercato nel 1966 e capace addirittura di erogare 160 cv, grazie anche all'adozione di due carburatori doppio corpo.
La produzione della FNM "2000" viene interrotta nel 1969, esattamente un anno dopo l'acquisizione da parte dell'Alfa Romeo del controllo diretto della FNM, lasciando immediatamente spazio alla FNM "2150". Stilisticamente quasi identica alla "2000", la "2150" adotta sempre il classico bialbero 4 cilindri in linea, ma con una cilindrata portata a 2132 cc e una potenza massima pari a 125 cv. Anche il cambio venne aggiornato, disponendo ora di 5 rapporti. Esteticamente, la "2150" si distingueva dalla precedente "2000" soprattutto per l'adozione di una nuova calandra e di uno scudo simile a quello delle italiane Alfa "1750" berlina del 1968. La FNM "2150" rimase in listino sino al 1974, anno in cui iniziò la carriera della nuova "2300".
Ecco una FNM 2150 RIO:

L' Alfa Romeo "2300" è il modello che segna la scomparsa del marchio FNM. Se da una parte è indubbiamente vero che la "2300" si ispirava all'estetica della nostra "Alfetta", è d'altra parte altrettanto vero che in realtà le due vetture (la "2300" e la "Alfetta") presentavano tra loro differenze sostanziali...
Le due auto erano differenti innanzitutto nelle dimensioni: la prima serie della "Alfetta" (1972) misurava 428 cm in lunghezza e 162 cm in larghezza, con un passo di 251 cm; da parte sua, la "2300" misurava ben 472 cm in lunghezza, 169 cm in larghezza, con un passo pari a 273 cm. La 2300, quindi, disponeva di misure in grado di garantire un'ottima abitabilità interna. Tuttavia, sotto il profilo squisitamente stilistico, il risultato d'insieme mancava forse di quell'armonioso equilibrio e di quella personalissima caratterizzazione che tanto contraddistingueva la "Alfetta". Ma "2300" e "Alfetta" erano sostanzialmente diverse anche dal punto di vista meccanico, in quanto nella 2300 nulla restava della innovativa meccanica della bella berlina italiana.

Infatti, l'avantreno della "2300" era sì a quadrilateri deformabili, ma adottava una molla elicoidale al posto delle barre di torsione longitudinali della "Alfetta". Al retrotreno (che era a ponte rigido), poi, non v'era traccia alcuna del ponte De Dion con parallelogramma di Watt che era invece prerogativa della "Alfetta". La "2300" evitava anche di adottare lo schema transaxle della "Alfetta" (cambio posteriore in blocco col differenziale), preferendo invece un cambio anteriore in blocco col propulsore. Nella "2300", la cilindrata del bialbero 4 cilindri in linea (garantito per 100.000 chilometri) era stata portata a 2310 cc: la testata era in alluminio e l’alimentazione era assicurata da due carburatori Solex a doppio corpo: la vettura era così in grado di erogare 140 cv SAE a 5.700 giri/min. e di raggiungere i 170 km/h, con un'accelerazione 0-100 km/h in 11,7 secondi (contro i 184 km/h della Alfetta, capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 9,8 secondi). Per quanto riguarda l'abitacolo, la plancia era simile a quella della "Alfetta" del 1972.

La "2300" venne prodotta in svariate versioni. La "2300" dal 1974 al 1978; la "2300 B", la "2300 Ti" e la "2300 Rio" dal 1978 al 1980...


La "2300 SL" e la "2300 Ti4" dal 1980 al 1983...

La "2300 Ti4" seconda serie dal 1983 al 1985...


La "2300 Ti4" terza serie dal 1985 al 1986...


La "2300 Ti4" quarta serie dal 1986 al 1988...

Tutte le "2300 Ti4" disponevano di 149 cv SAE a 5500 giri/min (con una coppia massima di 240 kgm a 3400 giri/min.), sufficienti per spingere la vettura sino a 175 km/h e per farla accelerare da 0 a 100 km/h in 11,5 secondi. Però, c'è da dire che ogni aggiornamento estetico si traduceva in un sempre maggiore appesantimento dello stile. Nel corso degli anni, la dotazione di accessori della "2300" andò costantemente arricchendosi (il climatizzatore era di serie a partire dal 1978) e anche nel mondo delle competizioni la "2300" riuscì a ritagliarsi un proprio spazio.

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Re: Avvistamenti FNM
Interessante aneddoto in merito alla F.N.M, a partire dal 1978, tra gli azionisti della FNM – Alfa Romeo assunse particolare rilievo la Fiat. L'ultima Alfa Romeo brasiliana uscì dalle linee di montaggio nel 1988 dopo quattordici anni di produzione ed un tentativo fallito di importazione nei mercati nordeuropei: si parla di un lotto di mille Alfa Romeo 2300 "Rio" del '78 ordinate dall'importatore tedesco (ad insaputa dell'Alfa Romeo italiana che, intanto, in preda a problemi finanziari, stava riducendo la sua influenza sulla ex filiale brasiliana).Quelle mille Alfa brasiliane pare siano state lasciate marcire per anni in un non meglio individuato scalo ferroviario.
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Re: Avvistamenti FNM
Dopo questo suo post capite perchè voglio bene al Fede?









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Re: Avvistamenti FNM
Ho attinto in giro, non avrei potuto in così poco scrivere tanta roba! 

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Re: Avvistamenti FNM
Fà niente! Ti voglio bene lo stessoAR115.116.932 ha scritto:Ho attinto in giro, non avrei potuto in così poco scrivere tanta roba!

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Re: Avvistamenti FNM



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Re: Avvistamenti FNM
bella proprio bella



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Re: Avvistamenti FNM
SEI UN MITO FEDE !!!!!
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Re: Avvistamenti FNM
Quindi la FNM era una società brasiliana con capitale italiano, (Alfa in maggioranza e Fiat in minoranza ) ?Spiderfrek ha scritto:Interessante aneddoto in merito alla F.N.M, a partire dal 1978, tra gli azionisti della FNM – Alfa Romeo assunse particolare rilievo la Fiat. L'ultima Alfa Romeo brasiliana uscì dalle linee di montaggio nel 1988 dopo quattordici anni di produzione ed un tentativo fallito di importazione nei mercati nordeuropei: si parla di un lotto di mille Alfa Romeo 2300 "Rio" del '78 ordinate dall'importatore tedesco (ad insaputa dell'Alfa Romeo italiana che, intanto, in preda a problemi finanziari, stava riducendo la sua influenza sulla ex filiale brasiliana).Quelle mille Alfa brasiliane pare siano state lasciate marcire per anni in un non meglio individuato scalo ferroviario.
L'importatore tedesco era quel tipo che poi è sparito subissato dai debiti ?
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Re: Avvistamenti FNM
Si esattamente Nivola la F.N.M. era una società a ogni effetto Brasiliana con una quota italiana!
L'importatore tedesco era un privato con proprio capitale, che importava per il proprio mercato auto del marchio alfa romeo, che fallì subbissato da debiti, e scomparve.
L'importatore tedesco era un privato con proprio capitale, che importava per il proprio mercato auto del marchio alfa romeo, che fallì subbissato da debiti, e scomparve.
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Re: Avvistamenti FNM
grazie !Spiderfrek ha scritto:Si esattamente Nivola la F.N.M. era una società a ogni effetto Brasiliana con una quota italiana!
L'importatore tedesco era un privato con proprio capitale, che importava per il proprio mercato auto del marchio alfa romeo, che fallì subbissato da debiti, e scomparve.
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Re: Avvistamenti FNM
Il famoso Horst Reiff di Aachen...Spiderfrek ha scritto:L'importatore tedesco era un privato con proprio capitale, che importava per il proprio mercato auto del marchio alfa romeo, che fallì subbissato da debiti, e scomparve.


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Re: Avvistamenti FNM
Esatto!
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Re: Avvistamenti FNM
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Re: Avvistamenti FNM
Interessantissimo!!! 

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Re: Avvistamenti FNM
Molto bello!!!!



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Re: Avvistamenti FNM
Io organizzerei un gruppo di ricerca per cercare lo scalo ferroviario 
