Stamattina ho pensato a una sorta di bestiario...per commentare alcune notizie che si leggono e sentono del settore Auto... Noi Italiani, siamo degli estrosi, non v'è alcun dubbio, siamo degli ingegnosi, abbiamo sempre avuto delle eccellenze, nel nostro settore che ci appassiona tanto, abbiamo per anni avuto un patrimonio, di conoscenze da fare invidia alla nostra più qualificata e agguerrita concorrenza...
Ma perchè, per siamo così tanto somari, per non dire parolacce?
Mi spiego meglio....nazionalizzare un settore, è dare ai cittadini, di uno stato un patrimonio, un patrimonio dello stato stesso, quindi indirittamente del cittadino...questo è di certo concettualmente una cosa vera...poi ad inquinare ogni cosa, arriva la peggiore delle malattie che ogni stato, ma chi più, chi meno, ha...noi di certo PIU'..noi siamo il massimo.
Tra le due guerre per mano di Benito Mussolini, e del proprio governo, sappiamo tutti, che idee politiche Mussolini rappresentasse, ma non siamo qui per parlare ne di politica ne di ideologia, impianta e istituisce l'Istituto per la Ricostruzione Industriale, forse per il fatto che Mussolini, veniva dal Socialismo, che, fu il precursore dell'idea che lo stato ha come patrimonio dei cittadini...poi storpiata dalle varie deformazioni del Comunismo o del Nazional Socialismo o Fascicsmo, ma l'ide adi base partiva di li...ma tralasciamo questi discorsi che oltre tutto non fanno parte dei discorsi permessi o graditi da questo forum...torniamo un attimo all'IRI...l'IRI nacque con l'intento di rinvigorire l'industria Italiana dopo la crisi portata dalla guerra del 15/18 da non molto conclusa, le industrie italiane, in crisi erano di vari settori, comunque erano industri atte a produrre eccellenza...tra queste, i Cantieri Navali Cosulch, e Ansaldo, la Alfa Romeo, e tante altre aziende che videro entrare nella propria gestione lo Stato Italiano...ovviamente lo stato iniettò nelle casse di questi gruppi industriali, denaro, in modo da consentire loro di continuarne l'attività....e qui mi fermo, la storia dell'alfa romeo, la si conosce...
Nacquero poi nel corso degli anni a trascorrere, quindi anche dopo la IIa guerra e la caduta del Fascismo con l'avvento della Repubblica, altri enti, sempre di stato, che spaziavano dalle Lineee Aeree, alle Linee Navali, le Ferrovie gia c'erano, la telefonia, la produzione unificata di energia elettrica, prima dominio di tante piccole società a gestione regionale o più piccole...e via discorrendo, tutto patrimonio dei cittadini.
e fin qui tutto va bene...poi...lo stato, nel corso degli anni ha perduto lo spessore, o meglio chi ne gestiva le sorti ha perduto di spessore, in particolare, evidentemente di spessore MORALE...visto che ogni comparto ha avuto delle crisi economiche e anche quando le cose, di fatto andavano bene, per le aziende di stato italiane, andavano malissimo...
Si tenga conto, che oltre alle aziende prima citate noi in Italia, avevamo annche aziende, fiore all'occhiello, facenti parte dell'ente nazionale energia...e della Chimica Italiana, la prima al mondo!
Oggi abbiamo un pugno di mosche!!!!!
Oggi abbiamo REGALATO tutto...e a noi cittadini non è rimasto nulla...
Nel nostro caso noi siamo alfisti, abbiamo l'alfa romeo...l'alfa romeo era una bella azienda facente parte dell'IRI e del gruppo FIN MECCANICA, che vedeva aziende davvero eccelse, nelle produzioni meccaniche come L'alfa e i Cantieri Navali ITALCANTIERI...che erano il massimo nella costruzione Navale MONDIALE...l'Alfa era il massimo, nella costruzione di autovetture a spiccato spirito sportivo, ma di un certo livello, l'Alfa Romeo non sfondava, perchè, in tempi di forte sbilanciamento economico tra le classi sociali, la stessa, produceva autovetture, costose, perchè lussuose ma sopratutto perchè eccellenti, eccellenti, nei motori, particolarmente ricercati, negli impianti frenanti nelle sospensioni, telai e carrozzerie spesso realizzate da altre aziende leader in Italia e nel mondo...
Alfa Rome, vide il periodo di massimo Splendore, quando al proprio vertice approdò un uomo, che dovrebbe essere insignito della carica di divinità, invece, nessuno cita quasi mai, se non noi poveri pazzi retrogradi appassionati, una tlae Giuseppe Luraghi, il quale, notando, le condizioni economiche della Alfa Romeo, ma considerando anche il POTENZIALE EMOTIVO del Marchio, forte di una tradizione e di una spiccata impronta sportiva, visti i risultati avuti nelle competizioni di tutto il mondo, forte dell'aver dato i natali a marchi leggendari come Ferrari, clamorosamente scappato alla concorrenza privata, che da sempre vede Alfa Romeo come il nemico da combattere...e su questo tornoerò più avanti...
Quest'uomo che capisce il potenziale di questo marchio sui cuori, degli italiani e non solo, pensa a un passo verso il "basso" nella produzione di auto, e si butta in zone prima dominio solo di un'altra industria di auto, questa privata, le cilindrate medie ma non troppo piccole, di li fuoriescono auto dalle produzioni ALFA, che sono rimaste incise nelle pietre miliari della storia, con salda mano...come le auto del progetto 750/101, le giulietta e derivate, per meglio intenderci e poi ancora le 105, le Giulia, che oggi suscitano negli appasionati le medesime sensazioni dei cani quando gli si fa vedere un osso di prosciutto....
Il Successo è tale da rendere necessario rinforzare gli stabilimenti di produzione, prima concentrati tutti in un unica zona, di città che oramai stà diventando urbana e quindi assolutamente improponibile, pertanto sotto la gestione Luraghi, FIN Meccanica e sopratutto ALFA ROMEO, decidono, di costruire un grande e modernissimo stabilimento, che sia razionalmente posizionato, quindi viene scelta la zona di ARESE, sulla autostrada Milano Laghi, comodo da raggiungere, arrivando dal vecchio Portello, e logisticamente posizionato su una grande arteria viaria, quindi comodo per gli approvvigionamenti e le spedizioni dei prodotti, oltre a questo lontano da zone a forte urbanizzazione....e si costruisce il grande stabilimento di ARESE...quindi oltre ai gia numerosi lavoratori di via gattamelata al Portello, si assumono tanti e tanti lavoratori per il polo produttivo di ARESE, che Affianca e non sostituisce il PORTELLO....nel frattempo, anche l'industria Privata del medesimo settore si da da fare, questo anche in visione del fatto che il posizionamento del mercato, leggermente più in basso non crea particolari difficoltà a una azienda torinese che è leader del mercato nazionale, mentre sui medesimi segmenti di mercato, la concorrenza, favorisce la COMPETENZA DI QUALITA', tanto che anche da Torino, si producono modelli molto interessanti e tecnicamente di tutto rispetto....questo per sottolineare il fatto che la concorrenza in quegli anni favoriva lo sforzo dell'ingegno a mettere in circolazione validi prodotti...
Gli anni passano e la politica in Italia, rimane bene o male sempre nei medesimi assetti, questo porta a una sorta di incancrenimento dei fondoschiena che si siedono sempre sulle sedie, in modo da creare una affezione molto forte alle dette sedie o meglio poltrone che porta a una forte mancanza di spessore morale ed etico degli stessi politici, spessore che oggi non esiste proprio più infatti vediamo il paese non gestito da alternarsi di schiramenti che altro non fanno che disfare quanto fatto dai precedenti, magari erroneamente solo perchè di diverso schieramento.
Ma torniamo sull'argomento, la politica per rafforzare i propri attaccamenti va a cercare consensi, laddove, non hanno una esperienza neppure una indole o una cultura adatta a costruzioni industriali, altrimenti consolidate nelle zone dove gia esistono, e porta le industrie sia statali che non a costruire stabilimenti, per dare "lavoro" in zone sbagliatissime, ed è così che l'induestria di stato pensa di costruire il polo industriale di Pomigliano D'Arco a Nord della città di Napoli, in una zona difficile per cultura, per fenomeni di criminalità organizzata, per indole...una zona che sarebbe stato veramente più opportuno sviluppare dal punto di vista di tipicità agroalimentari viste le tradizioni eccellenti, e nella città turistiche, ma anche li la cultura crea distorsioni...Giuseppe Luraghi, capendo che l'operazione è più una questione di raccolta voti che di reale necessità si oppone allo sviluppo di uno stabilimento in quelle zone, così lontane dalle fabbriche di Portello ed Arese, identificate solo per il fatto che la vi era uno stabilimento di prodotti aeronautici della stessa Alfa Romeo divisione Avio...e Luraghi viene clamorosamente silurato e sostituito da un personaggio che rispetti le direttive imposte dalla politica, infatti Pomigliano viene costruito e inizia a lavorare producendo un nuovo modello, frutto anche qui di un progetto fantastico, tecnicamente avanti di decenni rispetto alla concorrenza, con prestazioni da sportiva, questo in pieno rispetto della tradizione Alfa Romeo, e una bella carrozzeria frutto del lavoro di mani esperte quali quelle di Giorgetto Giugiaro...ma, il progetto soffre, e non decollerà mai come avrebbe dovuto, questo perchè la qualità del prodotto è delle peggiori. La causa di tanta scarsa qualità è l'assoluta inesperienza di operatori assunti senza alcun tipo di selezione e solo per motivi di favoritismo e raccomandazione, oltre tutto in sovra numero sulle necessità, e a causa di acquisti imposti dalla politica quindi di forniture di materie prime di pessima qualità.
Il divario quindi tra le alfa nord e quelle sud è elevatissimo, le auto giungevano nelle concessionarie tutte da rivedere, e il buon nome del leggendario marchio va a ramengo.
Parallelamente c'è una altra realtà dalle solide spalle, che si frega le mani, primo per la dipartita del bravo Luraghi, secondo, per il malo esito dei progetti Alfa Romeo....ma lasciamola per un momento a dormire, e sottolineiamo che anche a questa realtà la Politica impone di costruire stabilimenti laddove ben altre sarebbero le attività da svolgere, e valorizzare, rovinando anche ambienti di straordinaria bellezza come le coste della Sicilia, trà Cefalù e Palermo...
E intanto il tempo passa, la nostra Alfa Romeo, al nord forte di progetti longevi e lungimiranti sviluppatisi durante la luminosa e gloriosa gestione luraghi sono ancora pieni di vita e vigore, e al sud si trascinacchiano le piccole alfa che stentano a decollare..ma bene o male forti delle buone prestazioni date da un ottimo progetto, vanno....e il tempo continua a passare finquando negli anni 80, si pongono le necessità di rinnovare una gamma che sforna auto derivate da progetti anni 70, rimaneggiate e rinverdite nelle linee vetuste, seppur ottimi come progetto, forti di un esperienza che ha sempre voluto l'eccellenza di soluzuioni tecniche, e la sportività, e qui la crisi si fa sentire, l'azienda ammalata e indebolita anche dalle pessime gestioni del personale e degli esuberi e dal vergognoso progetto AR-NA che vide nascere anche lo stabilimento di Pratola Serra, con un fallimento a causa di un progetto incredibilemente inattuabile, vi pare che un nome come ALFA ROMEO potesse mettere sul mercato delle auto mediocri come le Nissan CHerry motorizzate alfasud???? Quella fu una perdit immane di immagine che mandò ancora più in crisi il marchio, e portò allo sfregamento di mani ancora più forte da Torino, che intanto, negli anni 70 si era gia preso un altro marchio di grande tradizione, in crisi...la LANCIA....e sveva anche deciso l'accorpamento con la dismissione vergognosa del leggendario stabilimento LANCIA DI CHIVASSO nel Torinese...
Nel 1986 l'alfa romeo aveva in produzione auto che erano la rivisitazione sostanziale di due modelli anni 70 l'Alfetta, e l'alfa sud, e non riusciva a fare altro, cio nonostante questi modelli rappresentavano appieno l'indole e la spiccata sportività tipiche delle alfa romeo, ma la politica ancora una volta incombeva e stavolta in maniera radicale sui muri del Portello e di Arese...la politica decise di mettere in vendita, una definita palla al piede quale la PRODUZIONE NAZIONALE DI AUTOMOBILI e tutto ciò che ne derivava, come la produzione di componenti a Livorno e le varie filiali e sedi distaccate e rete commerciale avviata perfettamente che nel mondo diffondeva e faceva conoscere il leggendario marchio Alfa ROmeo.....appena messo in vendita il gruppo milanese, ovviamente per il grande nome che aveva, suscitò immediatamente l'interesse, di un grandissimo marchio del mondo automobilistico il quale fondatore, si levava addirirttura il cappello al passare di una molto meno nota Alfa Romeo, figurarsi che le ford venivano prodotte a ritmi pazzeschi mentre le alfa romeo erano un prodotto di nicchia a dir poco artigianale...ebbene amici, la FORD avrebbe acquistato l'ALFA ROMEO e tutto ciò che essa rappresentava pagando allo stato una cifra pazzesca...e promettendo di non spostare le produzioni...ma lo stato Italiano pensò che un tale patrimonio andava mantenuto, in Italia, andava tutelato e solo in estremis sarebbe dovuto essere ceduto a compratori esteri, NOBILE CONVINZIONE, ma peccato che la gestione non fu fatta in maniera altrettanto nobile, coinvolgendo una famiglia che in maniera indiretta, ha sempre partecipato moltissimo alla vita, alle decisioni politiche dell'Italia...e ne ha anche spessissimo condizionato le scelte, la famiglia era anche la proprietà del primo per importanza gruppo automobilistico PRIVATO italiano, gia detentore di tanti marchi come Lancia e Ferrari...la FIAT.
La FIAT entra con prepotenza acquistando, ma tra virgolette l'ALFA ROMEO che gli venne ceduta in cambio di una promessa, di un pagherò a gratis...che gli viene ceduta dietro promesse di mantenere stabilimenti e porduzioni, e di portare ai vertici il marchio....tutte bellissime promesse...
Su che auto la Fiat abbia fatto nascere con il marchio alfa non mi soffermo, non sono in grado elencarne i difetti in quanto le apprezzo bene o male tutte, ne posseggo una ne ho possedute ben 3 prima di questa, sulla sorte del leggendario marchio, mi arrabbio, perchè fin dall'inizio, il gruppo torinese non ha mai voluto capire che potenziale avesse il NOME ALFA ROMEO, e il marchio del biscione, non ha mai voluto portarlo a una gestione tale da lasciarle autonomia progettuale...e addirittura ne ha decretato la MORTE...chiudendo e Abbattendo lo storico stabilimento del PORTELLO del quale non è rimasta traccia alcuna, solo palazzi costruiti da consociate stesse della stessa Fiat e politici di varia estrazione, e i poveri lavoratori???? Tutti via, quelli a che servono????
Poco tempo dopo la follia devastatrice colpisce un altro tempio, un altro luogo di creazione dei prodotti e conservazione di esperienza, competenza e qualità del settore, Arese, oggi solo rottami calcinacci e palazzine semi deserte, dopo di chè il nulla, il nulla a causa, in primis di una scellerata politica di governatori regionali, ambiziosi e spocchiosi che usano il tema della difesa ambientale per fare sola demagogia, e a casa, però ci restano poveri operai, poveri impiegati e tecnici...povere famiglie che vedono il governatore della propria regione recarsi nel sontuoso palazzo sede, con grosse auto blu pagate anche dai poveri lasciati fuori dal loro lavoro, e provenienti da produzioni della Germania federale....quindi anche Arese cade sotto i magli dei martelli pneumatici che distruggono la tradizione la compestenza, l'esperienza di anni di progettazioni eccellenti, di menti elette che hanno dato i natali agli oggetti della nostra passione, Arese, è caduta e ne rimangono sgretolati simboli di un passato che nulla ha lasciato se non un fortissimo amaro in bocca a noi appassionati, a noi retrogradi che amiamo quello che ALFA ROMEO ha rappresentato, quello che significava essere ALFISTA, essere sopra a un segno di distinzione, a volta anche tacciati, per essere un segno di una distinzione nemmeno sempre positiva, ma di distinzione per carattere...nulla è rimasto di quello, se non belle auto dal bel design creativo, fatto da celebri designer o da anonimi operatori, ma nulla, di più che non siano auto ben fatte che bene vanno ma che nulla hanno di dverso da altre che popolano numerose le nostre strade e autostrade...nulla...
Direte voi, ma che diavolo mai c'entra un così lungo discorso un così prolisso rendiconto di fatti si noti??? Che c'entra....c'entra che le alfa romeo si alto di gamma verrano in futuro prodotte in canada, e di alfa romeo nulla avranno, se non un povero bistrattato logo che rappresente una città che di alfa sta cancellando ogni traccia, quasi si verogngnasse di lei, e i quali cittadini la invadono di enormi scatoloni SUV prodotti in Germania, Stati Uniti o sud est asiatico...Nulla di nulla e a noi rimarrano solo le nostre povere auto vecchie, e rumorose, prive di ricambi e dimenticate da tutto e tutti se non da noi, e in tutto ciò di apprende anche che Fiat, oltre a fare fare le alfa alto di gamma ai canadesi chiuderà anche lo stabilimento sul mare di Termini Imerese, condannando altre povere famiglie, in una terra problematica e priva di lavoro a cadere nella povertà, e a non lasciare nulla dell'esperienza e della competenza acquisita disperdendo tutto il patrimonio di esperienza e tutto il sapere...fino a renderci analfabeti di una cultura che era la nostra, perchè le auto le facciamo in Polonia, in Canada e non pensiamo più a noi...spinti da una politica incapace e da un industria miope e solo assetata di fatturati...ecco perchè siamo dei veri somari...perdonate le mie folli elucubrazioni di un lunedì di scirocco, che come è noto "ti fa sciocco" e disperde la razionalità e lucidità!
Grazie per la pazienza!
_________________ 1983 AR Spider Veloce 1.6 Argento M. (Il Ragno) 1984 AR Alfetta GTV 2.0 Opale M. (La Rumby) 2002 AR 156 1.9 JTD LTD Azzurro Gabbiano M. (La Fully) Socio CAM N.6, Socio ASI N. 183496 SONO NATO A MODENA, TERRA DI MOTORI
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