Scrivo, sottoscrivo e pure sovrascrivo !
Mi piace particolarmente l'ultimo passaggio che ben riassume ciò che ho sempre provato e pensato nei confronti di questa famiglia :
Questo è la loro eredità etica imprenditoriale.
Articolo preso da
http://www.affaritaliani.it Alla fine la verità sulla fusione di FCA e Renault è emersa: si tratta di una vendita ai francesi, supplicandoli, e con la preghiera ai giapponesi di Nissan di portare in dote la tecnologia dell’auto elettrica (J. Elkann è volato personalmente in Giappone). Del resto la vendita di Magneti Marelli aveva di fatto sancito la fine dei giochi nella ricerca di punta del gruppo olandese. I francesi vogliono il piatto, con la plancia di comando a Parigi; con gli italiani sono fatti così, esigono di comandare. Anche perché in fondo si tratta di un matrimonio già sbilanciato in partenza. La Renault ha capitale pubblico e pertanto quasi illimitato mentre gli Agnelli sono una Spa e dunque con vincoli ed equilibri societari ben diversi. L’altra partita si gioca in Giappone. I giapponesi sanno di avere il bastone in mano essendo i detentori dei brevetti sulle macchine elettriche ed alzeranno a loro volta la posta in gioco. Entrambe le case automobilistiche europee sono solo delle scatole vuote mancando di ricerca e sviluppo di punta. La Renault è una impresa pubblica che intende salvaguardare l’occupazione francese mentre la FCA è la slot machine degli Agnelli, famiglia che ha sempre amato farsi mantenere dai manager di turno. Marchionne è morto con un sogno: vendere la FCA perché ormai sul mercato europeo non aveva più penetrazione. L’affare della sua vita lo aveva fatto in America quando Obama gli regalò su un piatto d’oro la Chrysler con in dote il marchio Jeep che era già stato francese negli anni 80.
Gli Agnelli-Elkann hanno sempre goduto di una vita agiatissima, staccato dividendi e villeggiato nelle loro varie magioni, Manhattan, Levanto, Portofino. Lapo Elkann si trascina da uno scandalo sessuale all’altro. E’ notizia recente che un suo ex amante sostiene di essere stato aggredito sessualmente e di essere stato lasciato con "un grave disagio emotivo" al termine di un'orgia transgender a base di cocaina che si sarebbe tenuta nella casa di Milano dell'erede Fiat a luglio 2018. La trans Patrizia (all’anagrafe Donato Broco) ha rivelato nel 2017 che "Lapo è attratto dal mondo trans, adora le trans”. Andrea Agnelli è stato relegato invece alla Juventus, il cui stile è stato ricondotto a bagarini, striscioni infamanti, dirigenti con rapporti troppo stretti con personaggi loschi. Per decenni la Fiat ha riversato sul contribuente e poi sui lavoratori le scelte imprenditoriali. Bravi a lavorare in regime di monopolio, incapaci di tenere testa alla concorrenza internazionale.
FCA e con lei anche la famiglia Agnelli è ai titoli di coda; se ci saranno da tagliare posti di lavoro pagheranno i lavoratori italiani, i francesi su questo punto sono stati già molto chiari. Del resto gran parte dell’imprenditoria italiana ha avuto come riferimento questa famiglia. Non lamentiamoci pertanto se vediamo continuamente fallire o vendere aziende. Questo è la loro eredità etica imprenditoriale.