Quella curva cieca...

alfieri Alfisti
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Spiderfrek
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Quella curva cieca...

Messaggio da Spiderfrek »

Era una giornata grigia a Berna, pioveva a dirotto, Varzi era sceso in pista per provare un paio di occhiali di marca americana, con la sua Alfa Romeo 158. Gli avevano detto che andavano benissimo per la pioggia, meglio della visiera. E con quello scrupolo, che metteva sempre nelle sue corse, aveva profittato della giornata piovosa per metterli alla prova. Aveva compiuto un paio di giri ad andatura moderata come era sua abitudine, poi s’era fermato al box per deporre gli occhiali, che evidentemente non avevano soddisfatto, e mettere la visiera antipioggia. Era ripartito calmissimo per continuare le sue prove, poco prima che passasse dai box Wimille…Poco dopo il breve rettifilo delle tribune, alla prima curva a destra il francese superò Varzi, mentre la pioggia cadeva violenta, tra due baffi d’acqua. E’ probabile, ma nessuno lo ha potuto confermare, che il galliatese sia stato investito, al passaggio dell’Alfa Romeo di Wimille, da una zaffata d’acqua, che lo abbia privato per qualche attimo della visibilità, proprio all’imbocco della successiva curva a sinistra. Tutto quello che si è saputo lo ha raccontato Luigi Fagioli, che lo seguiva con la sua Maserati a circa trecento metri. L’Alfa Romeo di Varzi sbandò verso destra, percorse quasi completamente di traverso un centinaio di metri, invertì poi la rotta, urtò con la coda il terrapieno esterno, lo risalì, ormai quasi priva di velocità, e si rovesciò, rotolando, come scodellata sulla pista. Fagioli vide Varzi che cercava energicamente di dominare la macchina, tanto che pensò fosse riuscito nella sua manovra. Il grande campione rimaneva invece sotto la sua vettura, privo di vita”... quando si dice una curva maledetta...poche ora prima nella stessa curva moriva il pilota di motociclette Omobono Tenni....proprio una curva dannata...

Così finiva la parabola terrena del pilota di Galliate. C’è qualcosa di epico nella lentezza dell’incidente, in quel rimanere “sotto” la propria vettura, schiacciati da essa: ossia dalle proprie scelte di vita, dalla propria ragione di esistenza. Meglio così, fu detto cinicamente, che sopravvivere a se stesso: dover magari, non quel giorno ma di lì a sei mesi, o di lì ad un anno, riconoscere di non essere più in grado di reggere il passo dei giovani campioni emergenti, da Fangio ad Ascari. Per Nuvolari, il pilota dell’ardore e dell’audacia, la morte doveva arrivare in un letto. Per Varzi, il pilota del distacco e del ragionamento, dello stile e del controllo, doveva arrivare in una macchina sfuggita al suo dominio.

Achille Varzi, nelle tante foto che ci sono rimaste, non sorride mai. Forse già presagiva che di lui si sarebbe parlato soltanto sempre in contrapposizione al Nuvolari, che lo si sarebbe definito “freddo e calcolatore” in perfetta antitesi al mantovano “tutto fuoco e passione”, che si sarebbe tirato fuori lo scontatissimo paragone dell’Italia divisa in due come ai tempi di Binda e Girardengo…Intorno al nome di Varzi si scatenò una curiosità morbosa solo riguardo ai suoi rapporti sentimentali: fu il nostro pilota “maledetto”, che incarnò alla perfezione quel tanto di noir da rotocalco che piace ed avvince. Ricco, famoso, all’apice della sua carriera di grande corridore di fama mondiale, perse tutto in pochi mesi nelle braccia di una misteriosa arpia, che gli sottrasse energia, lucidità, autocontrollo, lo ridusse all’ombra di se stesso, ne fece un fantoccio esangue e perdente. Intorno a questo amore si scatenò l’ostracismo del mondo intero: fu vera passione tra uomo e donna? Fu un rapporto pericoloso ed ambiguo, complicato e reso disperato dalla droga?

Di Varzi ho letto una bella biografia che consiglio a tutti che per l'appunto si chiama "Una Curva Cieca"....leggetelo merita!

In questa foto, i due grandi amici antagonisti, Varzi a Sinistra e Nuvolari a destra, sullo sfondo una Alfa Romeo 6C 1750....

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1983 AR Spider Veloce 1.6 Argento M. (Il Ragno)
1984 AR Alfetta GTV 2.0 Opale M. (La Rumby)
2002 AR 156 1.9 JTD LTD Azzurro Gabbiano M. (La Fully)

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