Eccomi di ritorno dalla vacanze natalizie....
Qualche risposta. La SZ (ES30) voleva esser la dimostrazione che l'Alfa Romeo, nonostante l'ingresso nella galassia Fiat, fosse ancora la mitica Alfa. Era la sommatoria di quel che all'epoca si riteneva il top: auto senza compromessi, (niente elettronica, neppure l'Abs per precisa scelta), buone prestazioni e soprattutto tenuta impressionante, in parte ancora oggi insuperata, (accellerazione laterale intorno a 1,5 G), con relativa facilità di guida. L'auto fu la prima progettata interamente con il CAD, in pochi mesi. Nel progetto furono coinvolti partner tecnici che vedevano nell'auto un buon biglietto da visita, in particolare Pirelli che progetto per la SZ specificatamente il PZero e Koni per il sollevatore. Il progetto finale fu la sintesi di 3 diversi progetti, (Centro Stile Alfa, Reparto Esperienze Fiat, carrozzeria Zagato). L'auto fu presentata a marzo 1989 al Salone di Ginevra come show-car, e tale sarebbe rimasta se non fossero giunte in Alfa numerose richieste di acquisto. Ne fu quindi decisa la produzione in 1.000 unità, assemblate praticamente a mano da Zagato. La produzione vera e propria inizio verso la fine del 1989, e le prime auto numerate furono consegnate a fine 1989 e soprattutto dal 1990. Il successo commerciale fu notevole, e nonostante il prezzo prossimo ai 100 milioni di lire le 1.000 prodotte, (in realtà furono qualche decina di più), furono tutte vendute, in larga parte all'estero, nonostante ufficialmente l'auto fosse in vendita solo in Italia. Le auto prodotte sono tutte di colore rosso, tranne una, quella personale di Andrea Zagato, nera. Sono tutte con guida a sinistra tranne una, di un sudafricano che se la fece fare con guida a destra. Il "difetto" maggiore dell'auto è che la bontà del telaio, (di fatto quello della 75 Imsa che vince il Giro d'Italia nel 1988), è tale da poter gestire senza problemi anche un centinaio di cavalli in più, cavalli che onestamente non avrebbero fatto male....: la velocità massima è elevata, (ufficialemente 245 km/h, in realtà dipende dalla produzione: le prime raggiungono anche i 270 km/h, le ultime non arrivano ai 235....), in quanto l'auto gode di un cx molto favorevole, (0,30), ma richiede un lungo lancio, anche perchè la spaziatura del cambio è piuttosto lunga, (tirando su strada di fatto si usano solo la seconda e la terza, anche perchè oltre la velocità diventa impegnativa e tanto superiore ai limiti di velocità di legge....).
Pre-serie: come sempre accade, prima di mettere in produzione un modello se ne costruiscono dei prototipi ibridi per definire poi le specifiche del modello definitivo. Nel caso della SZ ne furono costruiti 18 o 24, (i pareri non sono concordi in merito). Il primo, (quello conservato presso il Museo) è di fatto una 75 Imsa ricarrozzata, senza numero di telaio, senza sollevatore, ecc. La mia dovrebbe esser la vettura su cui per la prima volta fu montato il sollevatore idraulico, utilizzata quindi per tale sperimentazione. Fu poi utilizzata al Balocco dai collaudatori per portarsi in giro giornalisti, concessionari, ecc., ed ebbe un lieve incidente al posteriore, (con rottura del baule e dell'alettone), in seguito del quale fu "abbandonata" in uno dei capannoni al Balocco. Dimenticata lì si salvo così dall'usuale rottamazione delle pre-serie.
Rispetto alle auto di serie le differenze sono parecchie, ma sono palesi solo a chi conosce bene il modello. A prima vista infatti le vetture sono assolutamente simili: ci sono poi tantissimi dettagli diversi, (passo, parti di carrozzeria, spessore del modar, fascione, specchi rettrovisori, moquette pavimento, logo Zagato sui sedili, disposizione strumenti, tunner centrale, guarnizioni tetto,
batura lunotto, colore interno portiere, semiassi, sospensione posteriore, dimesioni valvole e lavorazione testate, ecc.). Negli anni mi sono costruito un "database" fotografico con le differenze, che si possono apprezzare avendo a disposizione sia la mia macchina che una SZ standard. E comunque non si finisce mai: ogni tanto esce qualche altra diversità, (ad esempio a giugno a Monza il meccanico di un amico che gli manutiene la SZ mi ha fatto notare che la mia sospensione posteriore non scricchiola, a differenza di tutte le altre, perchè io monto i semiassi della 75 da corsa).
Come riconoscere una pre-serie da una standard ? Al di là che di pre-serie dovrebbero essercene 3, 4 al massimo, (quella al Museo, la mia ed una in Norvegia, parzialmente smontata, forse ce n'è poi un'altra), le differenze immediatamente percepibili sono: gli interni delle portiere sono verniciati di nero e non di rosso, non c'è la targhettina con la numerazione sul tunnel, il logo "Zagato design" sui sedili è incorniciato.
In merito ad un prototipo blu: non ne ho mai sentito parlare... Per quanto ne sappia io, i tre diversi progetti che poi diedero vita alla ES30 in un mix complessivo non arrivarono allo stadio di vettura, ma si fermarono a simulazioni computerizzate e manichini in resina.
P.S.: quella ritratta nel catalogo ufficiale è una pre-serie.