marco1.6 ha scritto:Detto questo, la contrattazione è un diritto sacrosanto e deve esserci lealtà da ambo le parti.
Il problema è che presentare una proposta come "si accetta o si chiude" non dà margini di trattativa, che dovrebbe essere sempre alla base della contrattazione. Secondo me questo è il nocciolo della questione, la clausola che esclude chi non è d'accordo dalla rappresentanza sindacale a me pare francamente illegale, mi ricorda tanto un brutto periodo storico di un'ottantina di anni fa
Il discorso è un pò più complesso: si è arrivati all'esclusione della Fiom perchè la Fiom stessa non ha voluto in alcun modo trattare... Il "si accetta o si chiude" è purtroppo stato messo sul tavolo da entrambi.....
Che poi le migliori decisioni siano sempre quelle condivise da ambo le parti non c'è dubbio, ma per arrivarci è necessaria la volontà e l'onesta intellettuale, da ambo le parti, che temo sia mancata. Si è poi arrivati al referendum quale ultimatum perchè non c'era stato alcun modo di raggiungere un'intesa.
Il referendum è prassi comune e corretta a seguito della firma di un accordo. Ciò che non mi convince è che chi non firma debba essere automaticamente escluso dalla rappresentanza sindacale, un pò come dire che chi non è d'accordo non ha neppure diritto di parlare, ecco il riferimento al Ventennio. Tanto più che si sa benissimo chi ha il coltello dalla parte del manico
Alfa Romeo... e sai cosa guidi!
1999 Alfa 146 Junior 1.6 - io
1997 Citroen Saxo 1.1 - mia moglie
1986 Alfa Spider QV - il "sogno" avverato!
ex. 1999 Alfa 145 1.4 TS L - per quasi 13 anni... ciao carissima Alfina!
Non riguarda esplicitamente Fiat -wv ma credo sia illuminante x capire la situazione
2- QUEL PESO DELL'AUTO SUL GRUPPO
Fabio Pavesi per Sole 24 Ore
Fare automobili è un mestiere difficile e spesso poco redditizio: ci vogliono grandi volumi o modelli di alto valore aggiunto per ottenere margini di guadagno che abbiano un senso. Per Fiat, l'auto è stata spesso una sorta di calvario. Sotto la gestione di Sergio Marchionne la redditività è migliorata ma resta sempre a valori modesti. Nel 2009 i trading profit (di fatto gli utili operativi) per la divisione Fiat Auto sono stati di 470 milioni su vendite per oltre 26 miliardi.Vuol dire che i margini di profitto sui ricavi viaggiano attorno all'1,8 per cento. E a contribuire massicciamente al risultato ci sono le attività in Brasile dove Fiat sulle vendite dei suoi modelli strappa una marginalità vicina al 10%, mentre stentano quanto a redditività le vendite nella Vecchia Europa.
Tanto per dare un'idea l'asset Cnh (cioé le macchine agricole che confluiranno in Fiat Industrial) ha prodotto nei primi nove mesi del 2010 trading profit per 605 milioni su un fatturato però che è solo il 40% di quello prodotto dall'Auto.
Basti pensare che, come segnala R&S Mediobanca, la Fiat Group Automobiles ha visto nel 2005 un risultato operativo in rosso per 818 milioni. Da allora il recupero con oltre due miliardi di risultato operativo cumulati tra il 2006 e il 2009, ma con margini sui ricavi via via decrescenti e ben sotto il 2% nel 2008 e 2009. Niente a che vedere con i margini di guadagno dei concorrenti tedeschi. La Bmw sui veicoli a quattro ruote ha un utile operativo sui ricavi oltre il 7%, mentre la Volswagen è stabilmente sopra il 5 per cento. Un mestiere difficile fare auto. Per Fiat più difficile di altri.
1750 berlina prima serie del 1969, il Giuiello!!!
1750 GTV seconda serie del 1971, il Giuiellino!!!
Ferrari 328 gts del 1986
Vespa 160 GS del 1964
Vespa 125 primavera del 1972
BMW K75 del 1986
"Io bene come in macchina non sto in nessun posto".(Bruno Cortona, il Sorpasso)
Carlo ha scritto:Non riguarda esplicitamente Fiat -wv ma credo sia illuminante x capire la situazione
2- QUEL PESO DELL'AUTO SUL GRUPPO
Fabio Pavesi per Sole 24 Ore
Fare automobili è un mestiere difficile e spesso poco redditizio: ci vogliono grandi volumi o modelli di alto valore aggiunto per ottenere margini di guadagno che abbiano un senso. Per Fiat, l'auto è stata spesso una sorta di calvario. Sotto la gestione di Sergio Marchionne la redditività è migliorata ma resta sempre a valori modesti. Nel 2009 i trading profit (di fatto gli utili operativi) per la divisione Fiat Auto sono stati di 470 milioni su vendite per oltre 26 miliardi.Vuol dire che i margini di profitto sui ricavi viaggiano attorno all'1,8 per cento. E a contribuire massicciamente al risultato ci sono le attività in Brasile dove Fiat sulle vendite dei suoi modelli strappa una marginalità vicina al 10%, mentre stentano quanto a redditività le vendite nella Vecchia Europa.
Tanto per dare un'idea l'asset Cnh (cioé le macchine agricole che confluiranno in Fiat Industrial) ha prodotto nei primi nove mesi del 2010 trading profit per 605 milioni su un fatturato però che è solo il 40% di quello prodotto dall'Auto.
Basti pensare che, come segnala R&S Mediobanca, la Fiat Group Automobiles ha visto nel 2005 un risultato operativo in rosso per 818 milioni. Da allora il recupero con oltre due miliardi di risultato operativo cumulati tra il 2006 e il 2009, ma con margini sui ricavi via via decrescenti e ben sotto il 2% nel 2008 e 2009. Niente a che vedere con i margini di guadagno dei concorrenti tedeschi. La Bmw sui veicoli a quattro ruote ha un utile operativo sui ricavi oltre il 7%, mentre la Volswagen è stabilmente sopra il 5 per cento. Un mestiere difficile fare auto. Per Fiat più difficile di altri.
E allora che chiudano la baracca!
Le auto devono avere un cofano, un tetto, e un baule!
L'età di un uomo si misura dal costo dei suoi giocattoli.
Carlo ha scritto:Non riguarda esplicitamente Fiat -wv ma credo sia illuminante x capire la situazione
2- QUEL PESO DELL'AUTO SUL GRUPPO
Fabio Pavesi per Sole 24 Ore
Fare automobili è un mestiere difficile e spesso poco redditizio: ci vogliono grandi volumi o modelli di alto valore aggiunto per ottenere margini di guadagno che abbiano un senso. Per Fiat, l'auto è stata spesso una sorta di calvario. Sotto la gestione di Sergio Marchionne la redditività è migliorata ma resta sempre a valori modesti. Nel 2009 i trading profit (di fatto gli utili operativi) per la divisione Fiat Auto sono stati di 470 milioni su vendite per oltre 26 miliardi.Vuol dire che i margini di profitto sui ricavi viaggiano attorno all'1,8 per cento. E a contribuire massicciamente al risultato ci sono le attività in Brasile dove Fiat sulle vendite dei suoi modelli strappa una marginalità vicina al 10%, mentre stentano quanto a redditività le vendite nella Vecchia Europa.
Tanto per dare un'idea l'asset Cnh (cioé le macchine agricole che confluiranno in Fiat Industrial) ha prodotto nei primi nove mesi del 2010 trading profit per 605 milioni su un fatturato però che è solo il 40% di quello prodotto dall'Auto.
Basti pensare che, come segnala R&S Mediobanca, la Fiat Group Automobiles ha visto nel 2005 un risultato operativo in rosso per 818 milioni. Da allora il recupero con oltre due miliardi di risultato operativo cumulati tra il 2006 e il 2009, ma con margini sui ricavi via via decrescenti e ben sotto il 2% nel 2008 e 2009. Niente a che vedere con i margini di guadagno dei concorrenti tedeschi. La Bmw sui veicoli a quattro ruote ha un utile operativo sui ricavi oltre il 7%, mentre la Volswagen è stabilmente sopra il 5 per cento. Un mestiere difficile fare auto. Per Fiat più difficile di altri.
E allora che chiudano la baracca!
E' una vita che ve lo dico.....
Notare che la produttività degli impianti italiani di Fiat è la metà di quella degli impianti europei di Fiat ! Alla faccia del cattivo Marchionne che frusta i poveri operai italiani vittime, alla faccia della Fiom !
La redditività dipende dalla gamma di prodotti: più sono esclusivi, più rendono. Ferrari, con il 6% del fatturato del gruppo auto, contribuisce al 26% dell'intero margine ! Ovvio che se ti concentri sulle utilitarie farai volumi ma pochi margini. Ecco perchè Fiat deve alzare il livello medio della gamma, e per far questo ha assoluta necessità di Alfa Romeo. Proprio per questo credo non venderà, salvo che il rilancio del marchio non vada a buon fine, (lo scopriremo nei prossimi 2-3 anni...). In estrema sintesi, il quesito che si pone è: è meglio l'uovo oggi, (vendere) o la gallina domani (tenere) ?
lele ha scritto:secondo me la fiat si farà una frittata (prima) ed il pollo arrosto (domani)!!!!!!
(Oo=v=oO) - Giulia e Sergio Giuliano....un nome, un destino ;+)
- L'auto è un piacere! Se non è Alfa Romeo Milano che piacere è?
- "C'era una volta, in un'area appena fuori Milano, una fabbrica che costruiva le più belle automobili del mondo...."
- Tessera socio C.A.M. n°7
lele ha scritto:secondo me la fiat si farà una frittata (prima) ed il pollo arrosto (domani)!!!!!!
DUETTO 91 Socio Club Alfa Mania.Ch N°11
Socio RIAR N°1977 Duetto IV serie 1991 "Giamburrasca" Alfetta 1800 I serie 1974 "La Sciura"
Moto Guzzi V65C 1984 "L'Aquilotto"
Psa Group, il gruppo automobilistico francese dei marchi Citroen e Peugeot, ha annunciato il ritorno all'utile nel corso del 2010. L'anno si e' chiuso con un utile netto di 1,13 miliardi di euro, da una perdita di 1,16 miliardi in anno prima, e un progresso nel giro d'affari del 15% a 56,06 miliardi di euro, grazie a un nuovo record di vendite.
1750 berlina prima serie del 1969, il Giuiello!!!
1750 GTV seconda serie del 1971, il Giuiellino!!!
Ferrari 328 gts del 1986
Vespa 160 GS del 1964
Vespa 125 primavera del 1972
BMW K75 del 1986
"Io bene come in macchina non sto in nessun posto".(Bruno Cortona, il Sorpasso)
Psa Group, il gruppo automobilistico francese dei marchi Citroen e Peugeot, ha annunciato il ritorno all'utile nel corso del 2010. L'anno si e' chiuso con un utile netto di 1,13 miliardi di euro, da una perdita di 1,16 miliardi in anno prima, e un progresso nel giro d'affari del 15% a 56,06 miliardi di euro, grazie a un nuovo record di vendite.
Sempre in tema di citazioni, forse gli operai italiani potrebbero preferire di passare al nemico... Almeno dal punto di vista economico.... Per le condizioni e la quantità di lavoro non mi pronuncio.
VOLKSWAGEN VOLA E AUMENTA I SALARI...
Luciano Mondellini per "MF-Milano Finanza"
La crescita di Volkswagen sui mercati mondiali comincia a produrre effetti benefici sui lavoratori. Ieri il colosso di Wolfsburg ha raggiunto un accordo con il sindacato Ig Metall, annunciando un aumento del 3,2% in busta paga per i circa 100 mila operai assunti negli stabilimenti tedeschi del gruppo.
L'intesa, che entrerà in vigore il primo maggio e avrà una durata biennale, prevede anche un pagamento una tantum di almeno 500 euro. La Ig Metall, che aveva inizialmente chiesto un aumento del 6%, ha comunque ottenuto un miglioramento superiore a quelli recentemente concessi in Germania dalla Opel e dalla Ford (2,7%).
I sindacati, d'altronde, sapevano che il gruppo guidato da Martin Winterkorn non poteva permettersi tensioni sindacali in un momento in cui le vendite record a livello globale dei brand del gruppo (7,14 milioni di vetture nel 2010) stanno mettendo sotto pressione la capacità produttiva della casa tedesca. «Volkswagen e Ig Metall hanno trovato una soluzione equa che offre un aumento molto adeguato, proteggendo allo stesso tempo la competitività» della società, ha commentato ieri Horst Neumann, membro del cda e responsabile delle risorse umane del gruppo di Wolfsburg.
Per i lavoratori l'accordo rappresenta una boccata di ossigeno di fronte all'inflazione che a gennaio ha toccato il 2,4% nell'area euro, registrando la più elevata accelerazione dei prezzi in Germania negli ultimi 29 anni.
L'intesa, inoltre, chiude definitivamente la pagina della crisi che aveva colpito la casa tedesca nel 2004 e che aveva portato a una moratoria nella dinamica della retribuzione, con un'intesa storica per tutto il settore auto tedesco. «Gli aumenti sostenibili della paga base devono essere allineati ai risultati economici del settore. Questo è estremamente significativo per la competitività dei siti di Volkswagen in Germania», ha spiegato il responsabile delle relazioni industriali Jochen Schumm.
A conferma dell'ottimo stato di salute di Volkswagen, che punta a diventare il maggior produttore automobilistico al mondo entro il 2018, sono stati resi noti ieri i dati di vendita di Audi. La casa di Ingolstadt, controllata a da Volkswagen, dopo aver chiuso il 2010 con il più brillante risultato della sua storia, ha iniziato il 2011con una crescita a doppia cifra delle vendite in gennaio, più 22,6% a livello mondiale con oltre 95mila vetture grazie in particolare al forte slancio fornito dai mercati europei, dove le performance della casa sono migliorate ulteriormente nonostante un clima economico definito difficile.
I principali contributi al risultato sono arrivati dalla nuova A1, dalla crescita continua delle vendite a clienti corporate e dagli sviluppi positivi negli Stati Uniti e Cina. «Sulla base dell'attuale situazione degli ordini, ci aspettiamo un forte primo trimestre nel 2011», ha sottolineato Peter Schwarzenbauer, membro del consiglio di Audi. «Lo sviluppo del business nei mercati di esportazione europei è importante per il nostro obiettivo annuale, che prevede vendite per 1,2 milioni di auto».