Re: Tokyo, questa mattina 11 marzo 2011....
Inviato: 15 mar 2011 14:02
Anche questo è maledettamente vero!
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Tutto il mondo è paese, anche i jap non si salvano...
Premessa, (giusto per sgombrare il campo da equivoci): sono favorevole alle centrali nucleari.criss ha scritto:se fosse per me sarei contento di vedere una centrale nucleare al posto di quella ora presente a Polesine camerini (rovigo) funzionante ad olio combustibile e per di pià chiusa...Si tratta di una zona a basso impatto sismico secondo la zonizzazione sismica nazionale, per cui con bassissimo rischio legato a scosse o tsunami (in adriatico....).
La centrale dovrebbe essere di terza generazione avanzata con requisiti molto avanzati e dovrebbe essere costruita con uno scrupoloso controlo di tutta la filiera.
Ad esempio, ti posso dire che ho seguito di persona tutte le fasi costruttive della centrale turbogas a metano da 850 mW realizzata a 500 m da dova lavoro da ENI. Non hanno mai lesinato sui costi e sulla sicurezza rispettando tutto a dovere e non si è mai verificato un incidente durante le attività costruttive ,eppure nel cantiere lavoravano anche 1500 persone. Pensa che per realizzarla hanno impiantato 1800 pali in cemento armato spinti fino a 35 m di profondità di diametro di 60-80 cm....
Alla fine fa piacere vedere come in Italia siamo ancora bravi a costruire opere di alta tecnologia.
Costo circa 850 miloni.
per la questione costi non posso al momento fare un raffronto, ma a livello internazionale l'unica tecnologia ora riconosciuta che possa produrre energia senza utilizzo di combusitibili fossili, in modo continuo, ad emissioni zero di CO2, è solo il nucleare. Di certo un sogno sarebbe la centrale a fusione ma ci vorrà ancora del tempo.
E' vero solo in parte, perchè i danni da contaminazione sono molto più gravi in prossimità delle centrali, in un raggio di alcune decine di km. Le particelle che hanno un tempo di decadimento più lungo (si parla di centinaia di anni e anche più) sono quelle più pesanti, che quindi restano più vicine al punto di emissione. Quelle più volatili hanno un tempo di decadimento molto più breve, anche se possono avere una radioattività molto elevata ed essere quindi nel loro breve periodo di vita molto pericolosi.nivola ha scritto:Allargo poi il discorso all'Italia, cornuta e mazziata: compera il 20% dell'energia dalla Francia, che la produce a basso costo (e la venda a caro prezzo....) in centrali nucleari. Morale della faccenda: noi non ci prendiamo i benefici, ma se una centrale, sia francese, svizzera, austriaca, slovacca, ecc., ha un problema, siamo nella mxxxa....... oltre i danno anche la beffa....
E' proprio qui che casca l'asino! Come mai i Paesi del Nord Europa, l'Austria e la Germania, che hanno un'irraggiamento solare molto più scarso dell'Italia, hanno le maggiori attenzioni sugli sprechi, ed esempio nella costruzione degli edifici a impatto zero, e noi molto più a sud riscaldiamo le case col gas o peggio col gasolio? E' un problema di educazione del cittadino, ma ancor di più legislativo. E io aggiungo che vi sono troppi interessi economici in gioco che remano contro. In Italia se si vuole informarsi per costruire una casa ad impatto zero bisogna andare in... Alto Adige! Parlare di voler combattere la dipendenza dal petrolio in una situazione simile è ridicolo, addirittura si stava discutendo di rimuovere gli incentivi per le ristrutturazioni degli edifici in ottica di migliorare l'efficenza energetica, fortunatamente poi hanno evitato.nivola ha scritto:Certo, spesso si tende a sottovalutare le possibilità di evitare sprechi: se buttassimo meno energia il fabbisogno sarebbe inferiore....
Chernobyl: me la ricordo molto bene... Per un mese non si è mangiata verdura e bevuto latte: e stavamo a migliaia di km.... Certo, i più vicini sono morti. Comunque ci sono centrali a poche decine di km. dai confini italiani.qverde ha scritto:E' vero solo in parte, perchè i danni da contaminazione sono molto più gravi in prossimità delle centrali, in un raggio di alcune decine di km. Le particelle che hanno un tempo di decadimento più lungo (si parla di centinaia di anni e anche più) sono quelle più pesanti, che quindi restano più vicine al punto di emissione. Quelle più volatili hanno un tempo di decadimento molto più breve, anche se possono avere una radioattività molto elevata ed essere quindi nel loro breve periodo di vita molto pericolosi.nivola ha scritto:Allargo poi il discorso all'Italia, cornuta e mazziata: compera il 20% dell'energia dalla Francia, che la produce a basso costo (e la venda a caro prezzo....) in centrali nucleari. Morale della faccenda: noi non ci prendiamo i benefici, ma se una centrale, sia francese, svizzera, austriaca, slovacca, ecc., ha un problema, siamo nella mxxxa....... oltre i danno anche la beffa....
Per esempio nella zona di Chernobyl è terra bruciata e lo sarà ancora per chissà quante decine di anni, mentre a distanza di qualche centinaia di km la situazione è tornata alla normalità dopo un periodo relativamente breve.
In merito alla gestione delle scorie, lasciare ai posteri del materiale che sarà pericoloso per alcune centinaia di anni non mi sembra esattamente un falso problema, tenendo conto che tutti i posti sono potenzialmente "casa di qualcuno"...E' proprio qui che casca l'asino! Come mai i Paesi del Nord Europa, l'Austria e la Germania, che hanno un'irraggiamento solare molto più scarso dell'Italia, hanno le maggiori attenzioni sugli sprechi, ed esempio nella costruzione degli edifici a impatto zero, e noi molto più a sud riscaldiamo le case col gas o peggio col gasolio? E' un problema di educazione del cittadino, ma ancor di più legislativo. E io aggiungo che vi sono troppi interessi economici in gioco che remano contro. In Italia se si vuole informarsi per costruire una casa ad impatto zero bisogna andare in... Alto Adige! Parlare di voler combattere la dipendenza dal petrolio in una situazione simile è ridicolo, addirittura si stava discutendo di rimuovere gli incentivi per le ristrutturazioni degli edifici in ottica di migliorare l'efficenza energetica, fortunatamente poi hanno evitato.nivola ha scritto:Certo, spesso si tende a sottovalutare le possibilità di evitare sprechi: se buttassimo meno energia il fabbisogno sarebbe inferiore....
La strada del futuro è in massima parte la riduzione degli sprechi e del consumo energetico, non è pensabile continuare ad aprire nuovi rubinetti per riempire una vasca che non ha il tappo. Anche l'abitudine a non riparare nulla e a gettare via per acquistare un prodotto nuovo perchè "costa meno" dovrà necessariamente cambiare. Ci si riempie di rifiuti, si consuma molta energia e si impiega poca manodopera, con il risultato che si inquina, si sta a casa disoccupati, e pure nella mxrda
Verissimo: alcuni miei clienti hanno riaperto una centrale idroelettrica che funziona esattamente come hai detto. Di giorno fanno cadere l'acqua, producendo energia che vendono a prezzo elevato. Di notte ripompano l'acqua in alto, pagando un basso costo d'energia. Il loro guadagno consiste nel differenziale tra costo notturno dell'energia e ricavo diurno...... Assurdo !spider1315 ha scritto: le centrali idroelettriche in Italia funzionano da scambiatore di energia, in pratica di notte importiamo a caro prezzo l'energia atomica che francesi e altri non sanno dove buttare, e ripompiamo l'acqua dei bacini inferiori a quelli superiori: solo di giorno funzionano come produttori di energia, ma in realtà è sempre energia atomica.
- le scorie.... come mai in Francia non se ne parla? Sono quasi certo che i depositi delle scorie tra qualche anno risulteranno perfettamente puliti, nel senso che secondo me le scorie attualmente vengono portate in mare e affondate volontariamente in qualche abisso di qualche migliaio di metri. Se fosse vero, noi abbiamo il Tirreno, pensiamoci...
- le centrali che verrebbero costruite oggi sarebbero come quelle che hanno resistito in Giappone e anche meglio, quindi non vedo problemi. Qui nel Veneto siamo ad un tiro di schioppo da Marghera dove per anni hanno lavorato sostanze pericolosissime, quindi non vedrei un aumento di pericolo, anzi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_ ... ma_Daiichi giorno 11. Inoltre L'utilizzo di acqua marina per il raffreddamento è l'ultima spiaggia. Infatti vaporizzando velocemente a causa della estrema temperatura, l'acqua di mare lascia come deposito tutta una serie di minerali che impediscono lo scambio termico isolando di fatto le barre dall'acqua.Per limitare il deposito dei minerali si miscela l'acqua col bario che limita ma non impedisce questo fenomeno di deposito. Quindi purtroppo non stiamo parlando di una situazione totalmente sotto controllo.spider1315 ha scritto:- le centrali idroelettriche in Italia funzionano da scambiatore di energia, in pratica di notte importiamo a caro prezzo l'energia atomica che francesi e altri non sanno dove buttare, e ripompiamo l'acqua dei bacini inferiori a quelli superiori: solo di giorno funzionano come produttori di energia, ma in realtà è sempre energia atomica.
- in germania un impianto fotovoltaico, eolico, a biomassa costa la metà che in Italia, perchè? E se ci danno l'incentivo del 50 % ma costa il doppio sai che vantaggio...
- per fortuna in ITalia non sono state fatte in passato delle centrali nucleari, sarebbero state costruite con sabbia di mare e tondini di ferro a risparmio, come la casa dello studente. E magari avremmo scoperto anche qualche cavità nel cemento...
- la reazione atomica a Fukushima è degenerata per il crollo della volta, non mi pare sia stato un problema di mancanza di gasolio nel generatore diesel
- le scorie.... come mai in Francia non se ne parla? Sono quasi certo che i depositi delle scorie tra qualche anno risulteranno perfettamente puliti, nel senso che secondo me le scorie attualmente vengono portate in mare e affondate volontariamente in qualche abisso di qualche migliaio di metri. Se fosse vero, noi abbiamo il Tirreno, pensiamoci...
- le centrali che verrebbero costruite oggi sarebbero come quelle che hanno resistito in Giappone e anche meglio, quindi non vedo problemi. Qui nel Veneto siamo ad un tiro di schioppo da Marghera dove per anni hanno lavorato sostanze pericolosissime, quindi non vedrei un aumento di pericolo, anzi.
in Adriatico, così come al largo della Sicilia piuttosto che in Val d'Angri ed in molti altri posti in Italia di idrocarburi ce ne sono molti: magari più difficili da estrarre rispetto all'Arabia Saudita ma ce n'è parecchio. Ma provate a fare una piattaforma di trivellazione davanti a Riccione o a Taormina.....spider1315 ha scritto:Soprattutto è impensabile cercare di essere competitivi economicamente parlando se usiamo delle tecnologie enormemente più costose rispetto a quelle che usano tutti gli altri.
Anche la riduzione di co2 decisa dall'Europa mi sa tanto di beffa per chi non ha il nucleare in casa ma appena fuori dalla porta: è evidente che è una decisione presa da chi ha le centrali nucleari e spacciata per ambientalista a tutti gli altri.
Sulla riduzione di co2 sono d'accordo, è una bella cosa, ma proviamo a pensare se in Africa che sono ormai centinaia di milioni di persone smetteranno di usare combustibili fossili e a tagliare le foreste... pia illusione!
Tra l'altro mi risulta che in Italia ci sia parecchio uranio, in Lombardia, quindi sarebbe finalmente l'occasione per sdoganarci dagli altri paesi. Bisognerebbe ripercorrere la strategia di Enrico Mattei, che sfruttò la scoperta del petrolio (poco) a Cortemaggiore, e del gas (tanto), lì e in Adriatico, ma non solo, per ottenere carburanti a basso costo. E non è che siamo proprio senza risorse. A Pietramala sull'appennino c'è il più vecchio distributore di metano italiano, costruito su un giacimento naturale scoperto nel '28 o '29 non ricordo: forniva gas a Bologna. E in tutta la pianura padana ce n'è facilmente sfruttabile. Tra l'altro è di ottima qualità, da provare se avete l'auto a metano. In Adriatico ci sono decine di torri di perforazione per l'estrazione del gas. In Basilicata, lo sanno tutti, c'è il petrolio. E c'è anche in Sicilia e anche al largo. Oggi sarebbe sfruttabile. Ma tutto ciò non può prescindere dal nucleare. Del resto come mai i russi che son pieni di petrolio e gas naturale hanno decine di centrali? Oltretutto nei nostri mari, che sono acque internazionali oltre un tot dalla costa, cioè di tutti, girano centinaia di sommergibili nucleari che potrebbero fare disastri ecologici (anche la Cina ne ha un quasi centinaio dichiarato) senza contare le grosse navi portaerei americane.
Sicuramente si deve diversificare, sfruttare il solare e il fotovoltaico soprattutto al sud, magari facendo centrali alla Rubbia. L'eolico sulle coste, e vaffan... agli ambientalisi e ai paesaggisti. Le case si devono scaldare con sistemi alternativi più efficienti e "verdi", sicuramente, ma ci deve essere un vantaggio economico tangibile: se per cambiare finestre e mettere un cappotto esterno non posso spendere 25k euro e riparmiare ogni anno 300 euro di combustibile, gli incentivi e le detrazioni fiscali andrebbero studiati molto meglio.
E sfruttare bene la geotermia per le pompe di calore e il condizionamento, togliendo tutta una serie di vincoli, lacci e lacciuoli che ci sono ora come ora.
Gli idrocarburi tenerli per quelle cose per cui sono insostituibili per ora, tipo il trasporto su gomma e il trasporto aereo. E un po' di benza agevolata anche per le nostre vecchiette...