Arese, una fabbrica dei sogni

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sergio105
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da sergio105 »

MITICO JACK!!!! :thuml: :thuml: :thuml: :thuml: :thuml: :thuml: :thuml:
(Oo=v=oO)
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AlfaDriver
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da AlfaDriver »

Perfetto, GRAZIE! :thumr:
Questa mattina ti ho inviato un mp.
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da Batalf »

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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da rocav8 »

Se ne avanzi uno lo prendo.
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da Batalf »

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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da lele »

idem... :oops: :oops:
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da Batalf »

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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da fausto »

Arrivato, grazie Giacomo :thumr:
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da Batalf »

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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da lele »

libro ricevuto e gia letto!!!!!
sicuramente un'ottima testimonianza, tuttavia vorrei sollevare una questione:

dalle interviste emergono nitidamente le seguenti equazioni:
I.R.I.: lavoro per tutti = bene
Fiat: cassa integrazione, licenziamenti= male

lungi da me difendere l'indifendibile operato di fiat, la quale poteva gestire decisamente meglio la questione Alfa, è altrettanto ovvio che però la gestione iri era costantemente in rosso, sottocosto e con dei bilanci non proprio esemplari (ne consegue il regalo di prodi alla fiat); grazie al "pazzo" che lavoravano tutti e non veniva licenziato nessuno, si facevano debiti che poi nessuno pagava!!!
la domanda è questa: cosa avrebbe dovuto fare un'azienda privata (parola grossa, visti tutti gli aiuti statali ricevuti) come la fiat nel momento in cui aveva da risanare pesantemente un'altra azienda?
immagino che la prima starda sia quella di ridimensionare il personale e "razionalizzare" la produzione, che poi questo sia stato fatto a membro di seguigio, questa è un'altra storia...

chiedo ai più esperti di me che ne pensano (correggetemi se ho scritto cavolate)
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da 991vito »

Mi permetto di dire la mia in quanto aresino a appassionato, non certo perche' piu' esperto di nessuno: sono sempre stato combattuto tra l'odio per tutto quello che riguarda la "famiglia" e la loro ineccepibile gestione dal punto di vista imprenditoriale.
Da appassionato trovo grottesco che si possa demolire un marchio ed i suoi uomini migliori con tale disinvoltura, dall'altro gestendo una piccola attivita' a 'scopo di lucro' mi rendo conto che lo scopo finisce esattamente nel momento in cui finisce il lucro.
Se l'Alfa avesse prodotto acciaio sicuramente saremmo stati piu lucidi nel comprendere che i suoi numeri non le davano motivo di esistere, ovviamente producendo le nostre auto preferite facciamo fatica ad accettare logiche che il mercato segue inesorabilmente.
Sono oltretutto sicuro che l'ultimo colpo lo hanno dato gli ecologisti, senza di loro ad Arese si sarebbe continuato a produrre qualcosa anche se non solo Alfa, ma sommando tutto obiettivamente alla fine degli anni ottanta non c'era un solo motivo diverso dalla passione per tenere in vita una realtà come Arese.
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da 7590 »

991vito ha scritto:Mi permetto di dire la mia in quanto aresino a appassionato, non certo perche' piu' esperto di nessuno: sono sempre stato combattuto tra l'odio per tutto quello che riguarda la "famiglia" e la loro ineccepibile gestione dal punto di vista imprenditoriale.
Da appassionato trovo grottesco che si possa demolire un marchio ed i suoi uomini migliori con tale disinvoltura, dall'altro gestendo una piccola attivita' a 'scopo di lucro' mi rendo conto che lo scopo finisce esattamente nel momento in cui finisce il lucro.
Se l'Alfa avesse prodotto acciaio sicuramente saremmo stati piu lucidi nel comprendere che i suoi numeri non le davano motivo di esistere, ovviamente producendo le nostre auto preferite facciamo fatica ad accettare logiche che il mercato segue inesorabilmente.
Sono oltretutto sicuro che l'ultimo colpo lo hanno dato gli ecologisti, senza di loro ad Arese si sarebbe continuato a produrre qualcosa anche se non solo Alfa, ma commando tutto obiettivamente alla fine degli anni ottanta non c'era un solo motivo diverso dalla passione per tenere in vita una realtà come Arese.
Ciao 991vito
<<Sono oltretutto sicuro che l'ultimo colpo lo hanno dato gli ecologisti>>

Penso che hai perfettamento ragione, anzi possiamo dire pure che negli anni 80 i problemi di inquinamento causato dal reparto verniciature impostosi all'opinione publica grazie all'unione dei cittadine di scendere da 700 macchine a circa 300 macchine al giorno.............l'inizio della fine di Arese.
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da 7590 »

lele ha scritto:libro ricevuto e gia letto!!!!!
sicuramente un'ottima testimonianza, tuttavia vorrei sollevare una questione:

dalle interviste emergono nitidamente le seguenti equazioni:
I.R.I.: lavoro per tutti = bene
Fiat: cassa integrazione, licenziamenti= male

lungi da me difendere l'indifendibile operato di fiat, la quale poteva gestire decisamente meglio la questione Alfa, è altrettanto ovvio che però la gestione iri era costantemente in rosso, sottocosto e con dei bilanci non proprio esemplari (ne consegue il regalo di prodi alla fiat); grazie al "pazzo" che lavoravano tutti e non veniva licenziato nessuno, si facevano debiti che poi nessuno pagava!!!
la domanda è questa: cosa avrebbe dovuto fare un'azienda privata (parola grossa, visti tutti gli aiuti statali ricevuti) come la fiat nel momento in cui aveva da risanare pesantemente un'altra azienda?
immagino che la prima starda sia quella di ridimensionare il personale e "razionalizzare" la produzione, che poi questo sia stato fatto a membro di seguigio, questa è un'altra storia...

chiedo ai più esperti di me che ne pensano (correggetemi se ho scritto cavolate)
Inanzitutto grazie lele per la tua analisi.

Come ho scritto questo libro no vuole essere un plauso alla Fiat o all'Alfa.
Ma quello che ti posso dire e che la Fiat no voleva bene all'Alfa, perchè?
Torniamo un po indietro nel mese di Marzo 1957.

Si apre il mercato commune la legge Italiana impone prezzi da pazzi all'importazione, ad eccezione sè le macchine sono assemblate in Italia, la Fiat non la vede bene minaccia di fare passare una legge discendo che queste macchine assemblate in Italia non potranno essere vendute nel paese.

Ford, Wolkswagen, lasciano perdere, la Renault va avanti con l'alfa che fa parte del l'IRI come la Régie Renault che appartiene al lo stato francese.
Si fara la 4L a Pomigliano d'Arco puoi nel 68 la dauphine al Portello.

Nel 60 Giuseppe Petrilli distruge tutto questo, essendo un vicino della famiglia Agnelli.
Nel 86 la Ford vuole comprare l'Alfa, lo stato, Prodi, Craxi, preferisce Fiat che a solo in mente di distruggere il suo primo nemico da sempre, il resto lo conosciamo tutti.
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Batalf
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da Batalf »

Riporto anche qui per dovere di cronaca
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da mariano »

Batalf ha scritto:Riporto anche qui per dovere di cronaca
e sempre incacchiati sono.... :mrgreen: 8-) 8-) 8-) 8-)
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da Batalf »

ho letto con interesse quanto avete scritto e per certi versi condivido, però, da appassionato e da persona che vive il mondo del lavoro, ho alcune riflessioni da fare.
E' vero che Alfa Romeo negli anni '80 viaggiava in cifre rosse, ma perchè dagli anni '60 fino a circa metà degli anni '70 AR era nelle cifre nere e copriva ampiamente i debiti contratti ? Come mai negli anni '60 era abissale la distanza tecnica che aveva rispetto agli altri costruttori e che le ha consentito, con leggere modifiche, di sopravvivere fino agli anni '90 ?
Come mai lo Stato regala a fiat l'AR con dei piani ben precisi e questi, al posto di rispettarli, la rivoltano come un guanto cercando solo gli utili tramite la vendita di proprietà immobiliari e macchinari ? A questo punto non era più conveniente per lo Stato italiano farlo da solo ? Certo questo non rientra negli "statuti" IRI che anzi era chiamata a soccorrere queste società. Il problema sta tutto nelle persone e nel sistema. Avevano trovato la vacca da mungere e l'hanno fatto fino a farla crollare. Dirigenti disonesti ed incapaci, politici corrotti, che altro non vedevano se non il proprio tornaconto per non parlare dei movimenti operai che a ben vedere non facevano altro che favorire la diretta concorrente e da ultimo gli ambientalisti. Non parliamo poi di quelli di Torino che tra connivenze con i politici e vari giochi sporchi - IMHO - sono stati il tumore del settore auto italiano. Se oggi questo settore versa in cattive condizioni si può ringraziare questa società e lo Stato che l'ha aiutata in molti modi ricevendo un bel grazie alla fine di tutto ciò. L'Alfa Romeo avrebbe potuto sopravvivere ? DOVEVA sopravvivere e sono convinto che in qualsiasi altra nazione sarebbe stato così.
Possibile lasciare andar tutto a ramengo in questa maniera ?
L'anno scorso sono stato a Stoccarda e ho visitato il museo Porsche e Mercedes. Belli, pieni di auto luccicanti e fieri di mostrare la propria storia. Storia che poi per Porsche non risale a tanti anni addietro, con Mercedes che invece vanta una ben più vasta esperienza. Uscendo mi è venuto il magone pensando a ciò che è stata l'Alfa Romeo, agli allori vinti sulle piste, alle proprie maestranze alla storia che ha scritto e a ciò che oggi non è. Possibile ? Ma quanto è vasta l'imbecillità di chi non ha visto e vede il potenziale di questo Marchio ? Quanto è grande l'ottusità di chi l'ha fatta morire ? Peccato per l'Italia che ancora una volta ha dimostrato come non vi sia interesse a mantere le proprie tradizioni, le proprie origini e le proprie peculiarità. Allora tutti a Stoccarda a celebrare questi signori che hanno saputo invece portare avanti un discorso e farlo crescere, anno dopo anno mentre chi aveva sicuramente una grande storia da raccontare e ancora tante cose da mettere in strada, tace, mesto, nei ruderi di Arese e in quel che rimane di quello che fu il PRIMO Museo di questo genere ! Chissà quando si inizierà ad apprezzare le cose che gli italiani hanno fatto e che hanno contribuito a rendere grande il proprio paese nel mondo.
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da sergio105 »

...quando a comandare, in Italia, verranno gli stranieri! Allora sì che le cose andranno come si deve! Loro lasceranno libero sfogo all'estro e alla genialità degli artisti italiani, tenendoli solo un attimino sotto controllo per evitare che il bravo lattoniere o il bravo meccanico si mettano a fare, in pausa pranzo, gli imprenditori immobiliari!
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da 991vito »

,,,,,,,,,,,,,cosa aggiungere cari Giacomo e Sergio, avete detto tutto. Condivido tutto e confermo che dovremo solo aspettare un paio di lustri quando, per una semplice questione numerica, saranno i figli degli stranieri a governare. Anche io l'estate scorsa ho visitato i due musei di Stoccarda ed ho avuto le stesse sensazioni di Giacomo, oltretutto io da bambino ho passato intere giornate nel 'nostro' museo.
Purtroppo viviamo in uno strano paese in cui tutto funziona al contrario di quanto la logica suggerirebbe, al punto che ormai se affermi qualcosa di ragionevole vieni visto come eccentrico........o nostalgico (come sono orgoglioso di essere).
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da 7590 »

Giacomo e Sergio, avete mille volte ragione, purtroppo mio padre e venuto in Svizzera nel 65 proprio per quelle ragione di immobilismo del paese in questi tempi, e vediamo adesso che niente e cambiato, ma quello che mi fa piu rabbia che essendo figlio d'imigrato, l'italia per me c'è lo sempre nel mio cuore quando o le batterie scariche me ne vado con la mia 90 e arrivato in Italia mi trovo a casa mia..........e sono incapace di dire il perchè :|
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sergio105
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Re: Arese, una fabbrica dei sogni

Messaggio da sergio105 »

7590 ha scritto:Giacomo e Sergio, avete mille volte ragione, purtroppo mio padre e venuto in Svizzera nel 65 proprio per quelle ragione di immobilismo del paese in questi tempi, e vediamo adesso che niente e cambiato, ma quello che mi fa piu rabbia che essendo figlio d'imigrato, l'italia per me c'è lo sempre nel mio cuore quando o le batterie scariche me ne vado con la mia 90 e arrivato in Italia mi trovo a casa mia..........e sono incapace di dire il perchè :|
Probabilmente perchè riesci ancora a guardare l'Italia prima col cuore che con gli occhi :D
ma qui ormai il parassitismo e le raccomandazioni mandano "avanti" questo paese...
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