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Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 17 feb 2011 17:43
da Carlo
Questa non la sapevo...!!
Carissimi amici alfisti e non,
Giovedì 21 Gennaio nella sede dell’Alfa Blue Team è stata, all’unanimità dei presenti, stilata questa lettera aperta da inviare al Corsera, a seguito delle dichiarazioni lette nei giorni scorsi sullo stesso quotidiano ad opera del Dott. Marchionne e relativi interventi da parte di autorevoli giornalisti.
Se anche voi condividete, come ci auguriamo, lo spirito di questa lettera, vi prego di:
1) diffonderla presso altri amici appassionati
2) rispondere immediatamente alla mia e-mail
salvetti@enniosei.it semplicemente “SI’ CONDIVIDO, NOME COGNOME, CITTA’”
3) I nomi dei sottoscrittori verranno messi in calce alla lettera che verrà inoltrata tra pochi giorni
Vi ringrazio per l’attenzione e per l’opera di diffusione che potrete fare, pur sapendo che, goccia nel mare, ogni tanto si ha il diritto di alzare la voce.
Con cordialità.
Gippo Salvetti
(presidente Alfa Blue Team, Milano)
Lettera aperta al Corriere della Sera.
Milano 25 Gennaio 2010.
“ L’Alfa non è una semplice fabbrica di automobili. Le sue auto sono qualcosa di più che automobili costruite in maniera convenzionale. E’ una specie di malattia, l’entusiasmo per un mezzo di trasporto. E’ un modo di vivere, un modo tutto particolare di concepire un veicolo a motore. Qualcosa che resiste alle definizioni.
I suoi elementi sono come quei tratti irrazionali dello spirito umano che non possono essere spiegati con una terminologia logica. Si tratta di sensazioni, di passione, tutte cose che hanno a che fare più con il cuore che con il cervello”.
Cosi, nel 1970, si esprimeva l’Ing. Orazio Satta, Responsabile della Progettazione Alfa Romeo negli anni della Presidenza di Giuseppe Luraghi.
Gli anni, per intenderci, della costruzione dello stabilimento di Arese e dei bilanci in utile; gli anni della Giulietta, della Giulia, della 1750 e delle mitiche Spider e GT.
In questa riflessione si trova la migliore risposta alle recenti “esternazioni” del Dr. Marchionne, ultimo Responsabile del Gruppo Fiat, continuatore di una linea di pensiero espressa dall’Avvocato Agnelli al momento dell’acquisizione dell’Alfa:
“Ci siamo annessi una provincia debole”.
Fiat e Alfa hanno due modi di concepire l’automobile del tutto incompatibili:
Ecco perché, fin dal momento della sua “conquista” da parte di Fiat l’Alfa Romeo è stata umiliata e oggi viene ridotta al ruolo di “stampella” per raggiungere volumi adeguati di produzione (cfr articolo Corsera di Tedeschini del 19 scorso).
Ecco perché oggi ci associamo all’invito a vendere l’Alfa Romeo rivolto alla Fiat da M. Mucchetti sulle pagine del Corriere della Sera del 17 scorso.
Dr. Marchionne, venda l’Alfa Romeo! Non si renda responsabile della distruzione di un mito che il 24 Giugno 2010 farà muovere verso Milano migliaia di appassionati da tutto il mondo per celebrare il centenario dell’Alfa, che la Fiat vuole dimenticare.
Dr. Marchionne, venda l’Alfa Romeo, perché non è, come lei afferma, “un bambino da cullare” ma una Storia gloriosa da recuperare e proiettare nel futuro con la passione di Orazio Satta.
Dr. Marchionne, venda l’Alfa Romeo, perché anche le imprese hanno un DNA e quello dell’Alfa è incompatibile con Fiat.
Dr. Marchionne, venda l’Alfa Romeo e tutti noi appassionati Le saremo grati……e forse compreremo una 500 come seconda macchina.
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 17 feb 2011 18:23
da Giuliasprintgta
Si era discusso parecchio di questa lettera ed anch'io l'avevo naturlamente sottoscritta.
Anche se non ero molto d'accordo sul fatto di.... forse comprare una 500 come seconda macchina (da notare che venne appositamente utilizzato il termine "macchina").

Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 17 feb 2011 18:37
da JacoQV
sono giuste parole e sono condivisibili.
sono altresì certo che la persona alla quale erano indirizzate, non sono neanche entrate in un orecchio per uscire dall'altro. semplicemente non gli è importato nulla.
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 17 feb 2011 18:52
da Spiderfrek
Ricevetti quella lettera proprio quando venne inviata ai vari appassionati, sia sulla mail personale, che su quella di Segretario e CT del club dove esercitavo, non condivisi ne sottoscrissi la lettera, in quanto, ma è noto ai più, non ho la medesima idea, dopo tutto le idee sono proprie di ciascuno di noi, e non è detto che tutti le condividano.
Questo non cambia in ogni caso la mia stima nei confronti di chi la scrisse come appassionato e autore dei libri che da sicuro "condivisore" dei titoli, posseggo e custodisco con una certa gelosia.
Proprio per questo ho insistito affinchè sabato si vada la con le storiche, essendo una magnifica collezione di storiche è bene esserci con quelle.
Pur se per l'attualità ho idee diverse, ma come dicevo prima le idee sono proprie e non sempre collimano con la collettività o la maggioranza.

Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 17 feb 2011 19:00
da STESPIT
Spiderfrek ha scritto:Ricevetti quella lettera proprio quando venne inviata ai vari appassionati, sia sulla mail personale, che su quella di Segretario e CT del club dove esercitavo, non condivisi ne sottoscrissi la lettera, in quanto, ma è noto ai più, non ho la medesima idea, dopo tutto le idee sono proprie di ciascuno di noi, e non è detto che tutti le condividano.
Questo non cambia in ogni caso la mia stima nei confronti di chi la scrisse come appassionato e autore dei libri che da sicuro "condivisore" dei titoli, posseggo e custodisco con una certa gelosia.
Proprio per questo ho insistito affinchè sabato si vada la con le storiche, essendo una magnifica collezione di storiche è bene esserci con quelle.
Pur se per l'attualità ho idee diverse, ma come dicevo prima le idee sono proprie e non sempre collimano con la collettività o la maggioranza.

Mi sento di quotare Federico, perchè (forse con l'età) son diventato un pò più fatalista, e sinceramente se era destino che Alfa fosse di Fiat, beh, così resterà fino a nuovo ordine di cose.
Il paradosso ("vendiamola perchè resti più pura e più nostra") è retorica efficace, ma in pratica non tiene conto del fatto che Marchionne e quanti altri passeranno, Alfa, nel bene e nel male, resterà e qui da noi, perchè insanabilmente italiana...
Poi, si sa, l'Alfa storica è una cosa, quella moderna un'altra, e fine.
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 17 feb 2011 19:11
da Maicol
Anch'io all'epoca l'ho sottoscritta
non perchè sappia cos'è una VERA Alfa Romeo e un'ALFiat
ma perchè penso che in termini commerciali, produttivi e quindi d'influenza economica sul territorio
sia preferibile un colosso come WAG che investe molto in innovazioni d'applicare direttamente alla produzione di serie
che un fabbricone come FIAT con ideali ed interessi ormai completamente divergenti rispetto all'auto come "sogno e passione"
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 17 feb 2011 20:14
da nivola
Esteta ha scritto:Anch'io all'epoca l'ho sottoscritta
non perchè sappia cos'è una VERA Alfa Romeo e un'ALFiat
ma perchè penso che in termini commerciali, produttivi e quindi d'influenza economica sul territorio
sia preferibile un colosso come WAG che investe molto in innovazioni d'applicare direttamente alla produzione di serie
che un fabbricone come FIAT con ideali ed interessi ormai completamente divergenti rispetto all'auto come "sogno e passione"
Ogni scaraffone è bello a mamma sua, ognuno è quindi libero di credere e pensare quel che preferisce.
Tuttavia ritengo sia troppo semplice dire "VENDA": chi è che dall'altra parte "ACQUISTA" ? E siamo certi che il nuovo padrone sarà meglio del vecchio ? Non condivido la superficialità con la quale i molti, (ho citato Esteta giusto perchè il suo intervento capitava a fagiolo....), credano nelle favolette del marketing: ma quando mai il gruppo VW ha concretamente investito in innovazione ? E' una vita che non fa altro che copiare... E davvero VAG è più sognatore di Fiat ? Sono solo pie illusioni.... VAG è proiettato a voler divenire il primo gruppo automobilistico del mondo, e gli servirebbe Alfa solo per far numeri, per andare all'attacco di quella clientela che oggi non riesce a far sua, ed ovviamente non lo farebbe con la nuova 75, ma con la Golf o la Passat rimarchiata. In fondo non è lo stesso intento di Fiat ? Almeno Fiat è italiana.... ed ogni tanto dal cilindro qualche vera innovazione tecnologica la tira fuori !
Comunque, la realtà è che in Italia la proprietà privata è un diritto, e Alfa è cosa di Fiat. Questo è un dato di fatto. E Fiat ha diritto di farci quello che crede, sia la cosa condivisa o meno, così come ognuno di noi è libero di far quello che vuole con le proprie cose. In questo mondo ormai svuotato da ogni valore, non credo che ci si debba eticamente scandalizzare di fronte alle AlfaFiat o ChryslerLancia: se vi piaciono compratele, altrimenti fate quel che preferite: ognuno è libero di scegliere !
In alternativa, tutti i veri alfisti integralisti si facciano avanti mettendoci soldi e faccia, comprino Alfa da Fiat e ricomincino a fare la Giulia, o la 75, o l'Alfetta: sarei curioso di vedere quanto saprebbero stare in piedi....
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 17 feb 2011 21:00
da claudio75america
speriamo che uscira qualcosa di buono da tutto questo!!!!!!!!!!!!!!
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 17 feb 2011 23:48
da Spiderfrek
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 18 feb 2011 09:17
da sergio105
Credo sempre che, se Fiat avesse mantenuto la trazione posteriore sulle Alfa, le linee, la risposta del mercato, ecc. avrebbero pagato nel tempo.
La 75 vendette in 8 anni di produzione ('85/'92) circa 187.000 vetture.
La 155, che ne prese il posto, nello stesso arco di tempo ('92/'01) totalizzò circa 192.000 pezzi.
Vendette poco più di un modello "nato" nel 1972 (l'Alfetta totalizzò circa 450.000 vetture...) e che 13 anni dopo avrebbe dovuto essere obsoleto all'ennesima potenza oltretutto prodotto da un'azienda "debole".
Vero che ognuno ha il diritto di fare della propria roba ciò che vuole, ma anche l'utenza di quella "roba" ha il diritto di lodare o lamentarsi della qualità del prodotto.
A torto o ragione quello è un altro discorso....
Scusate l'OT e dico che la lettera incontrò la mia approvazione proprio perchè era più "cuoresca" che "cervellesca"

Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 18 feb 2011 09:19
da Spiderfrek
Seerg....sei un grande, hai un modo di esprimere le tue opinioni, che vorrei averlo io!
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 18 feb 2011 09:22
da sergio105
Spiderfrek ha scritto:Seerg....sei un grande, hai un modo di esprimere le tue opinioni, che vorrei averlo io!
Ma dai

....
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 18 feb 2011 09:32
da nivola
sergio105 ha scritto:Credo sempre che, se Fiat avesse mantenuto la trazione posteriore sulle Alfa, le linee, la risposta del mercato, ecc. avrebbero pagato nel tempo.
La 75 vendette in 8 anni di produzione ('85/'92) circa 187.000 vetture.
La 155, che ne prese il posto, nello stesso arco di tempo ('92/'01) totalizzò circa 192.000 pezzi.
Vendette poco più di un modello "nato" nel 1972 (l'Alfetta totalizzò circa 450.000 vetture...) e che 13 anni dopo avrebbe dovuto essere obsoleto all'ennesima potenza oltretutto prodotto da un'azienda "debole".
Vero che ognuno ha il diritto di fare della propria roba ciò che vuole, ma anche l'utenza di quella "roba" ha il diritto di lodare o lamentarsi della qualità del prodotto.
A torto o ragione quello è un altro discorso....
Scusate l'OT e dico che la lettera incontrò la mia approvazione proprio perchè era più "cuoresca" che "cervellesca"

Sono certamente d'accordo, ma credo che la questione non sia questa.
Personalmente mi da fastidio che tutti si permettano di metter il naso negli affari altrui, un pò come quando ci sono i mondiali di calcio e tutti si improvvisano allenatori....
Che poi Alfa sia stata, almeno parzialmente, massacrata, o che quanto fatto poteva, e forse senza neppure troppa fatica (.....), esser fatto certamente meglio e con maggior profitto, per il proprietario in primis, secondo me è verissimo.
Ed allo stesso modo riconfermo che, sempre secondo il mio pensiero, "l'utenza di quella roba ha il diritto di lodare o lamentarsi della qualità del prodotto", e lo fa potendo scegliere, comprando o meno.
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 18 feb 2011 09:53
da giomartello
Come ho già avuto modo di scrivere, il fatto che il "marchio" Alfa Romeo rimanga di proprietà del gruppo Torinese o venga venduto a chicchessia è per il sottoscritto di scarso interesse.
Come dice Nivola: è roba loro e ne facciano ciò che gli pare.
Il danno è stato fatto da tempo. E, per me, è irreversibile.
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 18 feb 2011 09:54
da sergio105
nivola ha scritto:sergio105 ha scritto:Credo sempre che, se Fiat avesse mantenuto la trazione posteriore sulle Alfa, le linee, la risposta del mercato, ecc. avrebbero pagato nel tempo.
La 75 vendette in 8 anni di produzione ('85/'92) circa 187.000 vetture.
La 155, che ne prese il posto, nello stesso arco di tempo ('92/'01) totalizzò circa 192.000 pezzi.
Vendette poco più di un modello "nato" nel 1972 (l'Alfetta totalizzò circa 450.000 vetture...) e che 13 anni dopo avrebbe dovuto essere obsoleto all'ennesima potenza oltretutto prodotto da un'azienda "debole".
Vero che ognuno ha il diritto di fare della propria roba ciò che vuole, ma anche l'utenza di quella "roba" ha il diritto di lodare o lamentarsi della qualità del prodotto.
A torto o ragione quello è un altro discorso....
Scusate l'OT e dico che la lettera incontrò la mia approvazione proprio perchè era più "cuoresca" che "cervellesca"

Sono certamente d'accordo, ma credo che la questione non sia questa.
Personalmente mi da fastidio che tutti si permettano di metter il naso negli affari altrui, un pò come quando ci sono i mondiali di calcio e tutti si improvvisano allenatori....
Che poi Alfa sia stata, almeno parzialmente, massacrata, o che quanto fatto poteva, e forse senza neppure troppa fatica (.....), esser fatto certamente meglio e con maggior profitto, per il proprietario in primis, secondo me è verissimo.
Ed allo stesso modo riconfermo che, sempre secondo il mio pensiero, "l'utenza di quella roba ha il diritto di lodare o lamentarsi della qualità del prodotto",
e lo fa potendo scegliere, comprando o meno.
Esattamente quello che intendevo

Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 18 feb 2011 12:10
da qverde
nivola ha scritto:Tuttavia ritengo sia troppo semplice dire "VENDA": chi è che dall'altra parte "ACQUISTA" ? E siamo certi che il nuovo padrone sarà meglio del vecchio ? Non condivido la superficialità con la quale i molti, (ho citato Esteta giusto perchè il suo intervento capitava a fagiolo....), credano nelle favolette del marketing: ma quando mai il gruppo VW ha concretamente investito in innovazione ? E' una vita che non fa altro che copiare... E davvero VAG è più sognatore di Fiat ? Sono solo pie illusioni.... VAG è proiettato a voler divenire il primo gruppo automobilistico del mondo, e gli servirebbe Alfa solo per far numeri, per andare all'attacco di quella clientela che oggi non riesce a far sua, ed ovviamente non lo farebbe con la nuova 75, ma con la Golf o la Passat rimarchiata. In fondo non è lo stesso intento di Fiat ? Almeno Fiat è italiana.... ed ogni tanto dal cilindro qualche vera innovazione tecnologica la tira fuori !
Pur con tutte le critiche sacrosante e condivisibili che si possono fare alla gestione Fiat, quotone ad Umberto!
Ricordo bene quella lettera e le discussioni che ne sono seguite, la considero una provocazione ed un atto d'amore da parte di un grande appassionato e cultore del marchio (che bello sarebbe se Fiat o chiunque avrà la proprietà del marchio in futuro avesse quella stessa passione!), ma non ne condivido molto i contenuti. Si resta legati ad un mondo che non c'è più, un mondo che certamente anch'io preferivo. Ormai le vetture sono dei prodotti, sono tutte uguali come dice anche il buon Giò, le "sinergie" sono un dato di fatto, il rimarchiare le vetture è la norma, e questo fa a pugni con la filosofia di eccellenza che ha sempre contraddistinto l'Alfa Romeo "indipendente" (indipendente per modo di dire, perchè se dopo gli ottimi bilanci di fine anni '60 si è trovata nelle condizioni di dover cedere le armi nel 1986 è stato in gran parte dovuto a scellerate scelte dettate dalla politica, che nulla avevano a che fare con la salute dell'azienda stessa).
Non piace la Giulietta perchè è figlia della Bravo? Se al posto di Fiat ci fosse VAG, sarebbe figlia della Golf, e a me girerebbero ancor più le balle

Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 18 feb 2011 12:50
da Giuliasprintgta
sergio105 ha scritto:Credo sempre che, se Fiat avesse mantenuto la trazione posteriore sulle Alfa, le linee, la risposta del mercato, ecc. avrebbero pagato nel tempo.
La 75 vendette in 8 anni di produzione ('85/'92) circa 187.000 vetture.
La 155, che ne prese il posto, nello stesso arco di tempo ('92/'01) totalizzò circa 192.000 pezzi.
Vendette poco più di un modello "nato" nel 1972 (l'Alfetta totalizzò circa 450.000 vetture...) e che 13 anni dopo avrebbe dovuto essere obsoleto all'ennesima potenza oltretutto prodotto da un'azienda "debole".
Vero che ognuno ha il diritto di fare della propria roba ciò che vuole, ma anche l'utenza di quella "roba" ha il diritto di lodare o lamentarsi della qualità del prodotto.
A torto o ragione quello è un altro discorso....
Scusate l'OT e dico che la lettera incontrò la mia approvazione proprio perchè era più "cuoresca" che "cervellesca"

Come sempre ottime considerazioni le tue, Sergio.
Fiat avrebbe potuto fare senz'altro meglio, se avesse voluto e questo soprattutto quando aveva la possibilità di investire.
Ritorniamo sempre al solito discorso: se Fiat, ad esempio, avesse tenuto una persona come Ghidella o, al posto suo, un manager innovatore con una solida visione strategica legata alla filosofia del marchio, senz'altro avrebbe potuto trarre grossi benefici.
Ma le filosofie dei due marchi erano troppo distanti ed inconciliabili e questi sono argomenti che hanno un grosso peso, anche a livello economico. La raffinatezza e l'eccellenza tecnologica Alfa Romeo non aveva praticamente rivali.
E questo lo si capisce benissimo guidando oggi vetture Alfa Romeo che hanno, ad esempio, 40 anni di età e confrontadole sia con la loro concorrenza dell'epoca, sia con auto attuali.
Fiat, portando la sua visione nel "costruire macchine" in Alfa Romeo, ha rovinato un marchio e questo è sotto gli occhi di tutti coloro che sono in grado di (e vogliono) vederlo.
È per questi motivi che, per un alfista, l'atteggiamento di Fiat è sempre stato insopportabile e disdicevole.
Che un nuovo eventuale acquirente di Alfa Romeo possa fare meglio di Fiat è molto probabile, ma ormai poco importa. Troppo tempo è passato e tanti di quei valori presenti in Alfa Romeo si sono dispersi.
Indipendentemente dal cuore che guida l'appassionato a fare determinate affermazioni ed a difendere quello in cui crede, anche da un punto di vista razionale appaiono veramente incomprensibili le scelte operate da Fiat.
Quello che l'Alfa Romeo è stata non lo sarà mai più e questo, tutti noi, lo sappiamo benissimo.
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 18 feb 2011 12:56
da Spiderfrek
Ahahahahahah Giovanni, domani se mi ricordo ho qualcosa di davvero storico da portarti, per la tua collezione, qualcosa che si è battuto duramente, sulle strade della provincia di Bologna e Modena, qualcosa che ti do volentieri!!!
Spero di ricordarmi di portarla con me nel baule della spider con tutta l'altra roba!!!!
E' una reliquia, credimi!
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 18 feb 2011 19:55
da spider1315
No, non è vero che la l'alfa è di Fiat e la Fiat è privata. No dopo tutti i soldi che gli abbiamo dato, soldi nostri di noi italiani. Quindi se proprio si deve fare una cosa è dichiarare come han fatto per il museo, il marchio alfa (anonima LOMBARDA fabbrica automobili ?) romeo patrimonio nazionale inalienabile e non esportabile. Idem con la Fiat (fabbrica ITALIANA automobili TORINO). Tanto ormai il gruppo auto è una porzione di cosa è fiat oggi, per cui potrebbero benissimo farne a meno, tanto più che si lamentano sempre. Statalizziamola! Riprendiamocela (visto che era dell'IRI e non è mai stata pagata per intero).
Re: Lettera aperta di Gippo Salvetti al Corriere della Sera
Inviato: 18 feb 2011 21:10
da nivola
spider1315 ha scritto:No, non è vero che la l'alfa è di Fiat e la Fiat è privata. No dopo tutti i soldi che gli abbiamo dato, soldi nostri di noi italiani. Quindi se proprio si deve fare una cosa è dichiarare come han fatto per il museo, il marchio alfa (anonima LOMBARDA fabbrica automobili ?) romeo patrimonio nazionale inalienabile e non esportabile. Idem con la Fiat (fabbrica ITALIANA automobili TORINO). Tanto ormai il gruppo auto è una porzione di cosa è fiat oggi, per cui potrebbero benissimo farne a meno, tanto più che si lamentano sempre. Statalizziamola! Riprendiamocela (visto che era dell'IRI e non è mai stata pagata per intero).
e poi chi mettiamo a gestirla, Pippo Baudo o Morandi ????