E morto Scaglietti
Inviato: 22 nov 2011 08:38
Tratto dal Corriere
Si ' spento domenica a Modena a 91 anni, Sergio Scaglietti, autore di alcune delle più belle Ferrari. Fedele collaboratore di Enzo Ferrari, il «carrozziere» emiliano ha realizzato mitiche «rosse», come la 250 Gto, la 250 Testarossa, la Dino, la Daytona, la 750 Monza.
«E' un giorno triste per la Ferrari», ha detto il presidente Luca di Montezemolo, «è scomparso un compagno di viaggio, un uomo che ha legato il suo nome per sempre a quello del Cavallino, Scaglietti lascia al mondo l'eredità di un'artista che ha modellato con il suo talento e il suo lavoro alcuni dei più bei modelli della nostra storia». Qualche anno fa Maranello gli aveva intitolato una GranTurismo, la 612. «Era un talento naturale, che faceva le auto, come amava dire lui, con le mani e gli occhi». Titolare dell'omonima carrozzeria, Scaglietti iniziò a collaborare con la Scuderia Ferrrai e con il «Drake» nacque un’amicizia profonda. «Era uno dei pochi veri amici che aveva mio padre», ricorda Piero Ferrari, «era accanto a me con Marco Piccinini anche il giorno in cui mio padre morì».
Scaglietti, a soli 13 anni, viene mandato a lavorare in una carrozzeria. Dopo la guerra aprì una propria attività e per puro caso nel 1953 iniziò a collaborare con la Ferrari. Tutto nacque dalla soddisfazione di un cliente che segnalò allo stesso Ferrari le capacità di Scaglietti che gli aveva appena riparato in modo perfetto la sua vettura. Ferrari lo chiamò nel suo ufficio di Modena e gli propose di costruire le scocche della 500 Mondial.
Si ' spento domenica a Modena a 91 anni, Sergio Scaglietti, autore di alcune delle più belle Ferrari. Fedele collaboratore di Enzo Ferrari, il «carrozziere» emiliano ha realizzato mitiche «rosse», come la 250 Gto, la 250 Testarossa, la Dino, la Daytona, la 750 Monza.
«E' un giorno triste per la Ferrari», ha detto il presidente Luca di Montezemolo, «è scomparso un compagno di viaggio, un uomo che ha legato il suo nome per sempre a quello del Cavallino, Scaglietti lascia al mondo l'eredità di un'artista che ha modellato con il suo talento e il suo lavoro alcuni dei più bei modelli della nostra storia». Qualche anno fa Maranello gli aveva intitolato una GranTurismo, la 612. «Era un talento naturale, che faceva le auto, come amava dire lui, con le mani e gli occhi». Titolare dell'omonima carrozzeria, Scaglietti iniziò a collaborare con la Scuderia Ferrrai e con il «Drake» nacque un’amicizia profonda. «Era uno dei pochi veri amici che aveva mio padre», ricorda Piero Ferrari, «era accanto a me con Marco Piccinini anche il giorno in cui mio padre morì».
Scaglietti, a soli 13 anni, viene mandato a lavorare in una carrozzeria. Dopo la guerra aprì una propria attività e per puro caso nel 1953 iniziò a collaborare con la Ferrari. Tutto nacque dalla soddisfazione di un cliente che segnalò allo stesso Ferrari le capacità di Scaglietti che gli aveva appena riparato in modo perfetto la sua vettura. Ferrari lo chiamò nel suo ufficio di Modena e gli propose di costruire le scocche della 500 Mondial.