Sono del parere che del mitico e glorioso passato dell'Alfa dobbiamo solo tenercene un bel ricordo e basta.
Il futuro è tutto da disegnare e quello che ha tracciato Marchionne è, concordo con voi, ancora tutto da dimostrare che porti al successo.
La globalizzazione ora è di casa anche presso FCA: dobbiamo oramai accettarlo. È vero, la nuova Giulia non ha più nulla di prettamente milanese come un tempo: già solo i motori provengono dal mondo Ferrari e Maserati. Ma cosa dovrebbe dire colui che acquista una Rolls con motori BMW, una Bugatti con quelli della Lambo o una Bentley della VW?
Anche in casa Alfa oramai è così... speriamo solo che non facciano troppi danni e amen. Avere tutto in casa, abbiamo visto in passato, non sempre paga: il destino del marchio è sempre stato altalenante perché gli investimenti sui modelli erano troppo elevati e spesso e volentieri si produceva un modello nuovo con la meccanica di quello precedente.
In questo modo abbiamo senz'altro dei bellissimi modelli storici da guidare, ma quante volte abbiamo poi dovuto attendere ANNI prima di trovarci per mano di nuovo qualcosa di decente?
Oramai alle "novità" (per non dire eresie) ci siamo abituati: il passaggio da IRI a Fiat, lo spostamento della produzione al sud, i motore diesel, la trazione avanti, i motori Ferrari/Maserati... E chissà quante altre ne arriveranno...
Io voglio guardare avanti fiducioso, anche se piuttosto sca22ato dai lunghi tempi di attesa (e gli immancabili ritardi, vedi presentzione della gamma completa della Giulia rimandata a Ginevra 2016): mi auguro che alla fine se ne arrivi ad una.
Scusate lo sfogo...
