Mi sono abbandonato alla vista dei panorami appenninici e alle curve, che inesorabili una dopo l'altra mi hanno fatto, come spesso è accaduto apprezzari le eccellenti doti stradali della mia vecchia Alfa 156 a Nafta, che tra i fischi di una turbina con 232.000 kms alle spalle e il tiro generoso del suo propulsore dalla coppia bassa e possente mi hanno permesso di arrivare in soli 40 minuti dalla località toscana a quella bolognese.
Inutile dirvi quale passione e quale sensazione, la commistione di paesaggio rumore del tiro rilascio del vecchio 1910 a gasolio sovralimentato e della forza nell'affrontare curve e semicurve la vettura mi abbia trasmesso sensazioni eccezionali, mi sono davvero divertito e mi sono immedesimato come sempre nella mia fertile fantasia in un guidatore di altri tempi, percorrendo strade di altri tempi, in luoghi semideserti, e con una macchina che chi l'ha progettata ci ha messo una vera passione, la passione di chi ha nel cuore le caratteristiche ovvie che ogni macchina che rechi il marchio nobile e leggendario della croce e del biscione deve per forza avere.
Inutile che vi dica che quando sono arrivato a San Lazzaro, sceso dalla macchina, vedendola sporca e comunque inevitabilmente vetusta, io abbia avuto la sensazione di avere al mio fianco non un freddo oggetto meccanico, ma una amica, con un anima, un carattere, una forza...la sua forza il mio controllo!
Lo so sono un folle romantico, ma che ci posso fare?
