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Re: Mr. maglione blu

Inviato: 14 set 2012 17:23
da Quadrifoglio
quel terrorista barbone occhialuto non dovrebbe nemmeno avere il diritto di pensare ed invece è l'AD della più grande azienda italiana (?)... il che dovrebbe far riflettere...

non si è chiesto il perché le cose vadano male?
non si è accorto che in Italia c'è una crisi industriale pazzesca che la Fiat in questi anni ha alimentato in prima fila?
non si è accorto che il campionario di prodotti che l'INTERO gruppo Fiat propone - se escludiamo Ferrari e Maserati - è a dir poco penoso e scadente?

poi ha il coraggio di lamentarsi... uno del genere nelle case automobilistiche straniere, specie se tedesche e francesi, sarebbe stato mandato fuori a calci dopo il periodo di prova!

è proprio un terrorista che ammazza le persone senza polvere da sparo!

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 22 set 2012 08:07
da macmariomario
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 90780.html


finalmente è uscito allo scoperto................vuole come ormai da tradizione che gli costruiamo le auto a ns spese per poi venderle e guadagnarci solo lui...............cosa che è parte del dna di queste sanguisughe :evil:

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 24 set 2012 08:53
da Carlo
Per la serie "hai sentito l'ultima" :lol: :lol:
08:02 24/09/2012
Fiat: Marchionne vuole rilanciare Alfa Romeo negli Usa in 2014 (Wsj)
Milano, 24 set - Il numero uno del gruppo italiano Fiat e dell'americana Chrysler, Sergio Marchionne, vuole rilanciare il marchio Alfa Romeo negli Stati Uniti nel 2014 invece che nel secondo semestre 2012 come inizialmente previsto. Lo scrive il Wall Street Journal nell'edizione online dove - citando fonti delle concessionarie che hanno partecipato ad una riunione privata a Las Vegas sulle strategie di costo del gruppo - aggiunge che Fiat conta di cominciare a lanciare una vettura sportiva a due posti e una berlina di alta gamma, la Giulia. Marchionne punta su un successo negli Stati Uniti che possono servire da trampolino per un sbarco verso la Cina e altri mercati emergenti. Il numero uno ha precisato ai concessionari che il modello futuro sara' dotato di un motore esclusivo basato su tecnologie di Maserati e Ferrari, i due marchi di auto di lusso sportive del gruppo. Le nuove Alfa Romeo saranno distribuite da Chrysler negli Usa e vendute dalle catene Fiat detenute da Chrysler. Il primo modello sara' prodotto in Italia ma la Giulia sara' fabbricata a Belvidere, un sito Chrysler dell'Illinois, ha indicato una fonte vicino al dossier. Marchionne contava di rilanciare il marchio negli Usa quest'anno ma il prolungamento della recessione ha ritardato il piano. Tmm 24-09-12 08:02:08 (0037) 5

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 24 set 2012 11:32
da Pasquale
Carlo ha scritto:Per la serie "hai sentito l'ultima" :lol: :lol:
08:02 24/09/2012
Fiat: Marchionne vuole rilanciare Alfa Romeo negli Usa in 2014 (Wsj)
Milano, 24 set - Il numero uno del gruppo italiano Fiat e dell'americana Chrysler, Sergio Marchionne, vuole rilanciare il marchio Alfa Romeo negli Stati Uniti nel 2014 invece che nel secondo semestre 2012 come inizialmente previsto. Lo scrive il Wall Street Journal nell'edizione online dove - citando fonti delle concessionarie che hanno partecipato ad una riunione privata a Las Vegas sulle strategie di costo del gruppo - aggiunge che Fiat conta di cominciare a lanciare una vettura sportiva a due posti e una berlina di alta gamma, la Giulia. Marchionne punta su un successo negli Stati Uniti che possono servire da trampolino per un sbarco verso la Cina e altri mercati emergenti. Il numero uno ha precisato ai concessionari che il modello futuro sara' dotato di un motore esclusivo basato su tecnologie di Maserati e Ferrari, i due marchi di auto di lusso sportive del gruppo. Le nuove Alfa Romeo saranno distribuite da Chrysler negli Usa e vendute dalle catene Fiat detenute da Chrysler. Il primo modello sara' prodotto in Italia ma la Giulia sara' fabbricata a Belvidere, un sito Chrysler dell'Illinois, ha indicato una fonte vicino al dossier. Marchionne contava di rilanciare il marchio negli Usa quest'anno ma il prolungamento della recessione ha ritardato il piano. Tmm 24-09-12 08:02:08 (0037) 5
BLA BLA BLA BLA :shock:
Ma crede ancora di essere preso sul serio?

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 24 set 2012 11:48
da Carlo
Pasquale ha scritto:
Carlo ha scritto:Per la serie "hai sentito l'ultima" :lol: :lol:
08:02 24/09/2012
Fiat: Marchionne vuole rilanciare Alfa Romeo negli Usa in 2014 (Wsj)
Milano, 24 set - Il numero uno del gruppo italiano Fiat e dell'americana Chrysler, Sergio Marchionne, vuole rilanciare il marchio Alfa Romeo negli Stati Uniti nel 2014 invece che nel secondo semestre 2012 come inizialmente previsto. Lo scrive il Wall Street Journal nell'edizione online dove - citando fonti delle concessionarie che hanno partecipato ad una riunione privata a Las Vegas sulle strategie di costo del gruppo - aggiunge che Fiat conta di cominciare a lanciare una vettura sportiva a due posti e una berlina di alta gamma, la Giulia. Marchionne punta su un successo negli Stati Uniti che possono servire da trampolino per un sbarco verso la Cina e altri mercati emergenti. Il numero uno ha precisato ai concessionari che il modello futuro sara' dotato di un motore esclusivo basato su tecnologie di Maserati e Ferrari, i due marchi di auto di lusso sportive del gruppo. Le nuove Alfa Romeo saranno distribuite da Chrysler negli Usa e vendute dalle catene Fiat detenute da Chrysler. Il primo modello sara' prodotto in Italia ma la Giulia sara' fabbricata a Belvidere, un sito Chrysler dell'Illinois, ha indicato una fonte vicino al dossier. Marchionne contava di rilanciare il marchio negli Usa quest'anno ma il prolungamento della recessione ha ritardato il piano. Tmm 24-09-12 08:02:08 (0037) 5
BLA BLA BLA BLA :shock:
Ma crede ancora di essere preso sul serio?
:thuml: :thuml: :thuml: :thuml:

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 25 set 2012 18:16
da Quadrifoglio
il DOTTOR marchionne ha detto benvenga la Volkswagen in Italia ma l'Alfa Romeo non è in vendita...
spero che questa frase faccia la fine delle altre dichiarazioni ovvero che accada l'esatto contrario!!

ecco il resto:

http://www3.lastampa.it/economia/sezion ... tp/469863/

sarà vero che la Fiat è un'azienda sana e i conti in positivo? ho i miei dubbi soprattutto se si comparano i dati di vendita dell'Alfa Romeo a metà anni '80 (gli anni della crisi finanziaria della Casa di Arese) e quelli del solo marchio Fiat di oggi. se poi consideriamo l'intero gruppo fiat degli anni '80 (senza l'alfa ancora dell'IRI) rispetto ad oggi c'è da mettersi le mani nei capelli...
e bisogna mettersi le mani nei capelli se confrontiamo la gamma delle auto italiane degli anni '80 rispetto ad oggi :? che declino......... :evil:

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 25 set 2012 23:19
da Andrea
... a forza di mettermi le mani nei capelli li ho persi tutti :shock:

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 25 set 2012 23:29
da ar75
Ma la 500L è percaso il FL del Doblo` ?
Che macchine di m..... :lol: :lol:
Ma chi se l'accatta na macchina del genere ?
Giusto chi ha problemi di stipsi o di incontinenza :mrgreen:

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 26 set 2012 03:02
da ar75
La Fiat continui a fare le FIAT.... :mrgreen:

Immagine

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 26 set 2012 10:59
da Pasquale
ar75 ha scritto:Ma la 500L è percaso il FL del Doblo` ?
Che macchine di m..... :lol: :lol:
Ma chi se l'accatta na macchina del genere ?
Giusto chi ha problemi di stipsi o di incontinenza :mrgreen:
Ecco cosa mi ricordava! :lol:

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 02 ott 2012 09:00
da Batalf
interessante articolo ma triste realtà per i lavoratori italiani

dal Sole 24 Ore

Fabbriche Fiat a due velocità di marcia tra Italia e resto del mondo
In Italia marciano a scartamento ridotto, quelle di Chrysler vicine alla saturazione
di Paolo Bricco
Gli stabilimenti italiani di Fiat viaggiano a scartamento ridotto. Le fabbriche americane di Chrysler non saranno tecnicamente vicine al livello di saturazione, ma di certo operano a ritmi sostenuti, sfruttando appieno il loro potenziale.
Gli incentivi all'export, a cui il Governo non ha detto di no, risulterebbero un elemento in grado di sostenere la generale competitività della manifattura italiana. E, nello specifico, potrebbero ridurre le asimmetrie produttive che, oggi, compaiono all'interno del gruppo. Fra i due corpi distinti, quello che fa riferimento a Torino e quello che fa capo a Auburn Hills. E all'interno del perimetro Fiat, con l'Italia che adesso rischia l'anoressia produttiva, causata dal crollo del mercato interno.

Il punto è proprio quello di provare a rendere più competitiva l'automobile standard che esce dagli stabilimenti italiani. La quale è un prodotto su cui gravano i dieci spread (negativi) della nostra industria, identificati dal Sole 24 Ore di domenica e citati ieri da Marchionne all'Unione industriale di Torino. Un incentivo all'export potrebbe così ridurre la forbice che caratterizza la dinamica di Fiat nel delicato rapporto fra l'Italia e l'estero. Il gruppo di Torino, nel 2011, è stato un importatore netto, in Italia, delle sue stesse automobili. È vero che gli stock a cui i concessionari hanno attinto erano rilevanti. Ma resta il dato di fatto che ha prodotto meno automezzi di quanti il mercato ne abbia assorbiti. Nel 2011, per esempio, secondo R&S Mediobanca la Fiat ha realizzato circa 481mila automobili e veicoli leggeri (a Mirafiori, Cassino, Pomigliano, Termini Imerese e Melfi) e ne ha venduti 558mila.

L'esercizio scorso è stato particolare: la fabbrica siciliana era a fine corsa e quella campana nel pieno della ristrutturazione che ne ha fatto l'unica, in Italia, del tutto ammodernata secondo il nuovo rito di Auburn Hills. Secondo R&S Mediobanca, però, la Fiat è stata importatrice netta anche negli esercizi precedenti: nel 2010 ha venduto 626mila mezzi e ne ha prodotti 561mila; nel 2009 le vendite sono state di 722mila e la produzione ha toccato quota 652mila unità; nel 2008, invece, le vendite sono state pari a 718mila e la produzione è ammontata a 633mila. Dunque, esiste un gap costante - ogni anno - compreso fra quante auto Fiat fabbrica in Italia e quante ne vende. Naturalmente, non tutte le auto vendute in Italia escono da Mirafiori o da Pomigliano, da Cassino o da Melfi: per esempio, le 500 arrivano dall'impianto di Tychy, in Polonia. E non tutte le Mito e le Giulietta fanno pochi chilometri fuori dalle linee di montaggio finendo nei concessionari italiani, ma possono anche prendere la strada per i mercati esteri. Fiat Chrysler è una impresa globale: meno di un terzo dei dipendenti è in Italia, 39 dei 77 centri di ricerca sono all'estero, su 155 unità produttive 46 sono nel nostro Paese, su 60 miliardi di euro di ricavi soltanto una decina sono ottenuti in Italia.

È evidente che i flussi produttivi e commerciali infra-gruppo si intersecano e si sovrappongono. E non è semplice coglierne le direzioni. Di certo, il livello di saturazione degli impianti è assai dissimile. Negli Stati Uniti, grazie al buon andamento delle vendite, alla chiusura di alcuni stabilimenti obsolescenti e alla concentrazione dell'attività in altri plants riammodernati, il grado di utilizzo è molto elevato. In Italia, invece, le cose stanno diversamente. Nell'ultima proiezione ufficiale data da Marchionne agli analisti americani, il livello di utilizzo di capacità produttivo degli impianti italiani era indicato in un drammatico 33% (dato riferito al terzo trimestre), già in netta frenata rispetto al 45% dello stesso periodo dell'anno prima. Questo 33% italiano va comparato al 75% rappresentato dal grado di saturazione degli altri stabilimenti europei, che dunque viaggiano a una velocità relativa - rispetto al loro potenziale - più che doppia. Facile immaginare che, da un grado di utilizzo pari a un terzo del loro potenziale, oggi le fabbriche italiane siano ancora scese, nel loro reale utilizzo, a livelli parossisticamente bassi.

Le auto non si vendono. I piazzali sono pieni. E, sul lungo periodo, il livello di saturazione degli stabilimenti è soprattutto diretta conseguenza del mix di prodotti che in essi viene realizzato. Nonostante questo, nella mappa dei flussi che caratterizza una impresa globale come Fiat, gli incentivi all'estero potrebbero rappresentare un elemento favorevole per ridurre gli stock e diminuire il costo di unità di prodotto delle auto costruite nel nostro Paese. Anche se sarà interessante capire come la lobby dell'auto tedesca si muoverà, qualora questa forma di sussidio indiretto dovesse finire al vaglio di Bruxelles. E verificare che cosa diranno i rappresentanti dei sindacati americani e canadesi, qualora dovesse crearsi una asimmetria a favore degli stabilimenti italiani.

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 02 ott 2012 10:40
da Carlo
Ho letto solo le prime righe, capisco che il sole voglia lisciare il pelo a Fiat, anche se M. ha ribadito che in Confindustria non ci torna, ma gli incentivi no grazie.
Che per l'ennesima volta si debba pagare tutti affinché loro vendano qualche auto in più io, non ci sto'.
Facciano delle belle auto a prezzi ragionevoli e ne venderanno di più .

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 02 ott 2012 19:18
da STESPIT
Carlo ha scritto:Ho letto solo le prime righe, capisco che il sole voglia lisciare il pelo a Fiat, anche se M. ha ribadito che in Confindustria non ci torna, ma gli incentivi no grazie.
Che per l'ennesima volta si debba pagare tutti affinché loro vendano qualche auto in più io, non ci sto'.
Facciano delle belle auto a prezzi ragionevoli e ne venderanno di più .
Quoto, assolutamente.

Il mandato che l'AD di Fiat ha ricevuto è di tutelare, prima di tutto (e ci mancherebbe), il patrimonio della famiglia Agnelli, e non certamente di disperderlo solo per rimanere sul mercato italiano a tutti i costi, magari anche perdendoci: questo è possibile solo lavorando con gli USA, ormai è chiaro, ed ecco perchè la Fiat, nemmeno troppo piano, sta lasciando l'Italia, e non propone neppure nuovi modelli (tra l'altro mi sto ancora chiedendo perchè sia stata brutalmente cancellata la 159 dal listino AR, unica berlina e sw italiana appetibile su quel segmento..)

Per inciso: la Opel, in crisi anch'essa, ha in progetto 23 nuovi modelli e 16 nuovi motori da qui al 2016, per essere pronti al "dopo-crisi", ma anche per la volontà di continuare a rimanere sul mercato europeo.... Fiat, no, serenamente....

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 02 ott 2012 19:56
da Batalf
Ormai e' sempre piu' chiara la strategia che desiderano seguire.

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 09 ott 2012 15:13
da Batalf
«Opel non è in vendita, e General Motors mantiene il suo pieno appoggio a Opel; quest'ultima è una parte pienamente integrata della struttura globale di Gm ed è vitale per il futuro successo di Gm in Europa». Così Steve Girsky, numero uno dell'azienda tedesca (e vicepresidente della Gm) ha commentato il rinnovato interesse di Fiat a un'intesa con Opel. Girsky afferma anche che «l'alleanza tra Gm e Psa Peugeot sta rispettando appieno il ruolino di marcia».
Ieri Sergio Marchionne aveva riaperto il dossier Opel, puntando a un accordo con la casa tedesca nell'ipotesi in cui l'alleanza con Peugeot si arenasse e Opel venisse lasciata al suo destino da Gm (che nel 2009 voleva venderla ma ha poi deciso di avviare il risanamento). Ma la netta presa di posizione di Girsky non sembra lasciare spazi a un'eventuale proposta del Lingotto.
articoli correlatiIl rebus irrisolto della produzione

Da quanto si era appreso, il Lingotto starebbe preparando una nuova proposta per arrivare all'azienda tedesca, per la quale
di Andrea Malan - Il Sole 24 Ore - leggi su http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AbTbwmoG

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 10 ott 2012 12:45
da spider1315
Quello che ha fatto M. non è molto difficile da capire: ha sfruttato le tecnologie italiane, fatte e progettate in Italia, soprattutto i motori, per rinvigorire i cassoni americani che non si vendevano. Ora in America vendono molto meglio. Il problema è che non c'è a non ci sarà ritorno per le auto fiat italiane. In pratica ha fatto la solita operazione che fanno nelle aziende in difficoltà, cioè portano via le cose buone e mandano alla deriva tutto il resto (vedi alitalia: che sia fatto con le scatole cinesi o con le dismissioni-joinventure-fusioni il risultato non cambia).

Diciamolo: produrre in Italia, ma in generale in Europa, non conviene a nessuno. E infatti anche il gruppo psa non va bene, idem Opel (anche se sta rilanciando di brutto). Unica è VW, che ha mangiato quote di mercato agli altri non solo comprando altri marchi, ma facendo auto che piacciono, robuste, durevoli. Però il mercato europeo in generale sta calando, e anche la Germania segna il passo.

E allora? Andiamo tutti all'estero? Mi pare una mossa vigliacca. Forse l'unica per sopravvivere, però d'ora in avanti bisogna che tolganto il T da fiat, e mettano FiaD (Detroit) :puker:

Sarebbe giusto che i nostri governanti si chiedessero finalmente come è possibile competere in un paese dove hai i costi maggiori per l'energia, le tasse più alte del mondo, la giustizia più lenta del Burkina Faso, e una macchina burocratica a dir poco elefantiaca, e poi ti ritrovi a dover vendere il tuo prodotto made in Italy alla pari con quello made in China o in Thailand: non è "sostenibile".
Se questi sono gli effetti della globalozzazione, allora mi dichiaro fortemente "no-global"!

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 10 ott 2012 13:14
da Carlo
Moody's ha declassato questa mattina il titolo di Fiat Spa, portandolo da Ba3 a Ba2. L'agenzia ha anche diminuito la valutazione delle controllate: Fiat Finance & Trade e Fiat Finance North America hanno ora un B1, dove prima erano a Ba3. Fiat Finance Canada da B1 a Ba3. L'outlook? Negativo.

Moody's ha definito "improbabile che il rating migliori", annunciano un nuovo downgrade "se il cash flow della società da attività industriali 'stand alone' dovesse superare il dato negativo di 2 miliardi di euro nell’anno corrente, senza indicazioni di un miglioramento nel 2013". Una pressione al rating potrebbe venire anche da perdite di quote di mercato in Europa o da una diminuzione degli utili delle attività brasiliane.

La notizia del downgrade da parte della agenzia di rating non ha fatto bene alla quotazione in borsa di Fiat. Attualmente il titolo principale perde il 2,43 per cento. Indifferenti per ora le Industrial, a +0,06 per cento.

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 16 ott 2012 09:41
da Batalf
siamo alle solite ....

La ripresa? Difficile fare previsioni. Il Ceo di Fiat e Chrysler Sergio Marchionne sbarca a Bruxelles sede della Commissione europea e chiede subito un intervento diretto a livello comunitario per il settore dell'auto sempre più in crisi. «Dobbiamo fare i conti con tre milioni di vetture invendute e con una politica di sconti ormai senza più regole. Come presidente dell'Acea - l'associazione dei costruttori e degli operatori di automotive a livello europeo – non chiedo interventi di sostegno alla domanda, ma una politica comune per fronteggiare la crisi. Non esiste che la Francia decida di sostenere uno dei suoi costruttori e poi gli altri devono pagarne le conseguenze». Marchionne chiede, insomma, una forma di protezione a livello europeo che tuteli l'industria continentale dall'aggressiva concorrenza ad esempio dei produttori asiatici, giapponesi e coreani".

Esagerato, ma comprensibile è il giudizio di Sergio Marchionne sul taglio del rating da parte di Moody. «E' riferito soprattutto alla nostra condizione a livello europeo, non certo alla solidità e alla liquidità del Gruppo che resta forte grazie soprattutto al buon andamento dei mercati americano e brasiliano». E sulla possibilità che la politica di rallentamento nel rinnovare la gamma modello possa influire negativamente sulla valutazione dei mercati finanziari internazionali Marchionne ha detto di non crederci. "Credo che il mercato valuti la nostra solidità non prendendo in considerazione il numero dei nuovi modelli che presenteremo nei prossimi anni".

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 16 ott 2012 10:05
da sergio105
Ma questo dove vive?????? :roll: :roll: :roll: :roll: :roll:

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 16 ott 2012 10:14
da ar75
sergio105 ha scritto:Ma questo dove vive?????? :roll: :roll: :roll: :roll: :roll:
Nel Canton Zugo in Svizzera :lol: :lol:

Ecco un'altra bella notizia per la MAFIAt :mrgreen:

:arrow: http://affaritaliani.libero.it/economia ... 02012.html