Solo un cultore raffinato come il buon Fede poteva postare immagini così splendide!
Grazie Fede
(Oo=v=oO) - Giulia e Sergio Giuliano....un nome, un destino ;+)
- L'auto è un piacere! Se non è Alfa Romeo Milano che piacere è?
- "C'era una volta, in un'area appena fuori Milano, una fabbrica che costruiva le più belle automobili del mondo...."
- Tessera socio C.A.M. n°7
Luigi Massè costruisce ospedali in Sudafrica per aiutare i bimbi ammalati Il ritorno in Italia del manager di Vizzolo che ha lasciato tutto per aiutare i bimbi in Africa. «Costruisco ospedali per salvare i neonati delle donne malate di Aids». È la storia del 65enne Luigi Massè, il cui amore per il Sudafrica risale ai primi anni Settanta. «Lavoravo per l’Alfa Romeo - racconta -, che mi mandò laggiù per curare la realizzazione di uno stabilimento». Apprezzato manager prima dell’Alfa Romeo e quindi della Fiat, il primo viaggio di Massè in Sudafrica risale al 1973, quando fu inviato laggiù per diffondere il marchio delle prestigiose case automobilistiche italiane. E fu amore a prima vista. «Dovevo fare assolutamente qualcosa per quelle popolazioni - ha avuto modo di affermare più volte -, che vivevano in condizioni tanto drammatiche». E così, nonostante abbia poi girato in diverse parti del mondo, il Sudafrica gli rimase sempre nel cuore. A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, infine, con la famiglia si stabilì definitivamente a Pretoria, la capitale amministrativa dello Stato africano. «Alternavo il mio lavoro alla realizzazione di cliniche e scuole per i bimbi africani - racconta ancora il 65enne -. Qualche anno fa invece, dopo essere andato in pensione, mi sono dedicato a tempo pieno al volontariato». E così, grazie all’indispensabile contributo dei Padri Stimmatini, ordine religioso da sempre impegnato nella costruzione di scuole ed ospedali in diverse zone dell’Africa, Massè è riuscito a realizzare il suo sogno. «In questi anni - conferma l’ex presidente dell’Avis - abbiamo progettato diverse scuole, varie cliniche e addirittura una casa che oggi ospita una ventina di orfani». Ed ora il vizzolese si è lanciato in una nuova, affascinante, sfida, quella cioè di costruire un ospedale destinato ad ospitare i neonati delle donne malate di Aids. «Siamo già arrivati in una fase avanzata, ma è necessario il contributo di tutti per portare a termine un intervento tanto rilevante - ribadisce Massè in conclusione -. Perchè non si può essere felici da soli».
1750 berlina prima serie del 1969, il Giuiello!!!
1750 GTV seconda serie del 1971, il Giuiellino!!!
Ferrari 328 gts del 1986
Vespa 160 GS del 1964
Vespa 125 primavera del 1972
BMW K75 del 1986
"Io bene come in macchina non sto in nessun posto".(Bruno Cortona, il Sorpasso)
Carlo ha scritto:Da manager dell’Alfa alla lotta contro l’Aids
Luigi Massè costruisce ospedali in Sudafrica per aiutare i bimbi ammalati Il ritorno in Italia del manager di Vizzolo che ha lasciato tutto per aiutare i bimbi in Africa. «Costruisco ospedali per salvare i neonati delle donne malate di Aids». È la storia del 65enne Luigi Massè, il cui amore per il Sudafrica risale ai primi anni Settanta. «Lavoravo per l’Alfa Romeo - racconta -, che mi mandò laggiù per curare la realizzazione di uno stabilimento». Apprezzato manager prima dell’Alfa Romeo e quindi della Fiat, il primo viaggio di Massè in Sudafrica risale al 1973, quando fu inviato laggiù per diffondere il marchio delle prestigiose case automobilistiche italiane. E fu amore a prima vista. «Dovevo fare assolutamente qualcosa per quelle popolazioni - ha avuto modo di affermare più volte -, che vivevano in condizioni tanto drammatiche». E così, nonostante abbia poi girato in diverse parti del mondo, il Sudafrica gli rimase sempre nel cuore. A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, infine, con la famiglia si stabilì definitivamente a Pretoria, la capitale amministrativa dello Stato africano. «Alternavo il mio lavoro alla realizzazione di cliniche e scuole per i bimbi africani - racconta ancora il 65enne -. Qualche anno fa invece, dopo essere andato in pensione, mi sono dedicato a tempo pieno al volontariato». E così, grazie all’indispensabile contributo dei Padri Stimmatini, ordine religioso da sempre impegnato nella costruzione di scuole ed ospedali in diverse zone dell’Africa, Massè è riuscito a realizzare il suo sogno. «In questi anni - conferma l’ex presidente dell’Avis - abbiamo progettato diverse scuole, varie cliniche e addirittura una casa che oggi ospita una ventina di orfani». Ed ora il vizzolese si è lanciato in una nuova, affascinante, sfida, quella cioè di costruire un ospedale destinato ad ospitare i neonati delle donne malate di Aids. «Siamo già arrivati in una fase avanzata, ma è necessario il contributo di tutti per portare a termine un intervento tanto rilevante - ribadisce Massè in conclusione -. Perchè non si può essere felici da soli».
Bravo Carlo, un grande post per un grande uomo! Come dice Massè, non si può essere felici da soli
Alfa Romeo... e sai cosa guidi!
1999 Alfa 146 Junior 1.6 - io
1997 Citroen Saxo 1.1 - mia moglie
1986 Alfa Spider QV - il "sogno" avverato!
ex. 1999 Alfa 145 1.4 TS L - per quasi 13 anni... ciao carissima Alfina!
(Oo=v=oO) - Giulia e Sergio Giuliano....un nome, un destino ;+)
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- Tessera socio C.A.M. n°7
sergio105 ha scritto:Persone speciali, uomini veri...
Senza dubbio...
1750 berlina prima serie del 1969, il Giuiello!!!
1750 GTV seconda serie del 1971, il Giuiellino!!!
Ferrari 328 gts del 1986
Vespa 160 GS del 1964
Vespa 125 primavera del 1972
BMW K75 del 1986
"Io bene come in macchina non sto in nessun posto".(Bruno Cortona, il Sorpasso)
Ieri sera ho avuto il piacere, assieme ad altri amici del CAM, di parlare con Giulio Borsari.
Giulio Borsari è un gentiluomo Modenese del 1925.
Nel 48 è entrato alla Maserati come meccanico e vi è rimasto fino al 1957, anno in cui - dopo la conquista del Mondiale con Fangio - la Casa modenese ha cessato ogni attività sportiva.
Seguendo il suggerimento di Stanguellini si è recato a Napoli per effettuare una preparazione di alcuni mesi con Paganelli (apprezzato elaboratore Lancia e costruttore della Lancia-Paganelli).
Al ritorno a Modena, Mimmo Dei gli ha affidato le vetture Sport e di Formula della Scuderia Centro-Sud. Contemporaneamente Borsari è stato impegnato anche con la Scuola-piloti diretta sempre da Dei.
Dopo la chiusura della Centro-Sud, nel 1962, Borsari è entrato alla Ferrari come meccanico; due anni dopo ha assunto l'incarico di capo-meccanico per la F1, incarico che ha conservato per ben dieci anni (1964-1973). Dal 1974 al 1976 ha guidato la squadra addetta all'assistenza della monoposto di Clay Regazzoni. Ha scritto un proprio libro ("La Ferrari in tuta", Edizioni Autosprint, 1980, scritto con Cesare De Agostini) che consiglio vivamente per capire cosa fosse la F1 di una volta....
Nel 1988 ha fondato e ne e' presidente, il Club Meccanici Anziani Formula Uno e ieri sera ha portato un libro che e' un raccpnto fotografico dei primi 20 anni della vita del Club.
Ho estrapolato alcune foto che mi hanno colpito
1750 berlina prima serie del 1969, il Giuiello!!!
1750 GTV seconda serie del 1971, il Giuiellino!!!
Ferrari 328 gts del 1986
Vespa 160 GS del 1964
Vespa 125 primavera del 1972
BMW K75 del 1986
"Io bene come in macchina non sto in nessun posto".(Bruno Cortona, il Sorpasso)
Questa voto mi ha messo i brividi, in visita la museo Alfa Romeo con meccanici che hanno lavoratop alla costruzione della vettura bimotore Alfa Ferrari
Come avrei voluto esserci ed ascoltare i loro racconti
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1750 berlina prima serie del 1969, il Giuiello!!!
1750 GTV seconda serie del 1971, il Giuiellino!!!
Ferrari 328 gts del 1986
Vespa 160 GS del 1964
Vespa 125 primavera del 1972
BMW K75 del 1986
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