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Re: Mr. maglione blu

Inviato: 06 mar 2014 16:03
da Giuliasprintgta
lele ha scritto:ho quasi nostalgia dei pronostici del polpo paul...almeno lui ci azzeccava!!!! :lol: :lol:
:thumr:
:lol:

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 10 mar 2014 06:59
da macmariomario
:mrgreen: :mrgreen: ma non si son mangiati anche lui dopo i mondiali??? :drunk:

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 28 apr 2014 23:22
da Pasquale
Scorporo in vista, qui si vedra' finalmente cosa sara' dell' Alfa Romeo, o come fatto con Maserati o come Volkswagen, confesso che preferirei la prima strada.

http://www.repubblica.it/motori/sezioni ... -84690366/

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 29 apr 2014 11:18
da 991vito
Pasquale ha scritto:Scorporo in vista, qui si vedra' finalmente cosa sara' dell' Alfa Romeo, o come fatto con Maserati o come Volkswagen, confesso che preferirei la prima strada.

http://www.repubblica.it/motori/sezioni ... -84690366/
Caro Pasquale, spiace contrddirti, ma io spero nella seconda. Ritengo la fine della Lamborghini molto piu' dignitosa di quella della Maserati quindi Pich tutta la vita.

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 29 apr 2014 11:32
da Batalf
mah, difficile dire cosa sarà, certo è che questa mossa si presta a tante interpretazioni. Di sicuro qualcosa si muove .... io sono sempre dell'idea che il Marchio sarà venduto, non cambio opinione nonostante le nuove e varie informazioni. Quelli che hanno aiutato ad affossare il settore auto italiano presto dovranno pagare l'ultimo acquisto ...

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 29 apr 2014 12:07
da Pasquale
991vito ha scritto:
Pasquale ha scritto:Scorporo in vista, qui si vedra' finalmente cosa sara' dell' Alfa Romeo, o come fatto con Maserati o come Volkswagen, confesso che preferirei la prima strada.

http://www.repubblica.it/motori/sezioni ... -84690366/
Caro Pasquale, spiace contrddirti, ma io spero nella seconda. Ritengo la fine della Lamborghini molto piu' dignitosa di quella della Maserati quindi Pich tutta la vita.
Forse hai ragione, ma preferirei una Alfa Romeo Italiana, mi da' un certo prurito saperla tedesca.

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 29 apr 2014 13:11
da fausto
Pasquale ha scritto:
991vito ha scritto:
Pasquale ha scritto:Scorporo in vista, qui si vedra' finalmente cosa sara' dell' Alfa Romeo, o come fatto con Maserati o come Volkswagen, confesso che preferirei la prima strada.

http://www.repubblica.it/motori/sezioni ... -84690366/
Caro Pasquale, spiace contrddirti, ma io spero nella seconda. Ritengo la fine della Lamborghini molto piu' dignitosa di quella della Maserati quindi Pich tutta la vita.
Forse hai ragione, ma preferirei una Alfa Romeo Italiana, mi da' un certo prurito saperla tedesca.
Quoto Pasquale :thuml:

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 30 apr 2014 10:17
da 991vito
Pasquale ha scritto:
991vito ha scritto:
Pasquale ha scritto:Scorporo in vista, qui si vedra' finalmente cosa sara' dell' Alfa Romeo, o come fatto con Maserati o come Volkswagen, confesso che preferirei la prima strada.

http://www.repubblica.it/motori/sezioni ... -84690366/
Caro Pasquale, spiace contrddirti, ma io spero nella seconda. Ritengo la fine della Lamborghini molto piu' dignitosa di quella della Maserati quindi Pich tutta la vita.
Forse hai ragione, ma preferirei una Alfa Romeo Italiana, mi da' un certo prurito saperla tedesca.
Ho visitato e lavorato con diversi stabilimenti automobilistici italiani e tedeschi, credimi sono due mentalita' diverse ed e' impietoso il paragone. Peraltro in molte attrezzerie di case automobilistiche tedesche ho incontrato diverse maestranze italiane ex Alfa che sono molto considerate in Germania.
Probabilmente il problema siamo proprio noi: cito sempre ad esempio il tipico italiano che entra all'Ikea e divide la sigaretta in tre diversi tipi di rifuto, poi esce e la getta dal finestrino dell'auto.
Ovviamente non siamo tutti uguali ma tendenzialmente abbiamo sempre bisogno che le regole ci vengano imposte, non usiamo il bunsenso ma guardiamo solo il nostro imminente interesse, senza essere lungimiranti.
Sono dell'idea che portare l'Alfa dove merita sia un gioco da ragazzi (esperti di auto, non contabili) ma vedo in Piech l'unica persona in grado di farlo; bisogna pero' muoversi perche' il soggetto conta quest'anno 77 primavere......

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 05 mag 2014 09:57
da AlfaDriver

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 05 mag 2014 19:00
da evi
Articolo interessante e bellissime foto
Grazie
evi

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 05 mag 2014 21:15
da 991vito
Molto bene, così' tutti i possessori di 166 e Matta potranno finalmente cambiare macchina !!!!!!!

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 06 mag 2014 15:45
da Carlo
Esce venerdì "American Dream - Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat", di Marco Cobianchi (Chiarelettere). un brano dal capitolo "Tante promesse, altrettante bugie".

Il carosello dei piani industriali
Cosmopolita e poliglotta, lavoro-dipendente e meticoloso, spaventosamente ambizioso e ancora di più tenace. La vita privata viene sempre «dopo» e pretende che sia lo stesso anche per i suoi manager, costretti non solo a trascorrere un weekend al mese chiusi in riunione con lui, ma anche a vedersi le partite dell'Italia ai mondiali del 2006 e 2010 a casa sua, in Svizzera.

L'iperattivismo di Marchionne lo si nota soprattutto dalla frequenza con cui presenta i suoi piani industriali.1 Alla Fiat, infatti, non si sono mai prodotte tante slide come con lui. Tra il 2004 e il 2013, lo abbiamo visto, la società presenta ben otto piani. L'inchiostro non fa in tempo ad asciugarsi che subito le stampanti del Lingotto ne producono uno nuovo pieno di grafici, freccette, disegni delle auto che si intende produrre nei tre-quattro anni successivi. Tuttavia, ogni volta che ne presenta uno, nessuno si accorge che le promesse che contiene sono scritte sulla sabbia poiché pochi mesi prima ne aveva già presentato un altro e pochi mesi dopo ne avrebbe illustrato un terzo. Tutti diversi.

Nel primo piano industriale, quello dell'agosto 2004, dal titolo «The New Fiat Group: A Commitment to Execution», Marchionne promette il lancio di dieci modelli in tre anni.
Passano dodici mesi e ne garantisce diciassette nei successivi quattro anni, più tredici restyling insaporiti da 9,55 miliardi di investimenti per il settore auto. Alla presentazione del terzo piano industriale, nel novembre del 2006, vengono invitati, per la prima volta, anche operai e impiegati. I miliardi da investire salgono a sedici e i modelli scendono a quindici. Inoltre, per il marchio Alfa, promette cinque nuovi modelli: ne arriveranno due e «mezzo» perché dell'8C Competizione verranno prodotti appena cinquecento esemplari.

Il quarto piano industriale, quello del 2009, riguarda soprattutto le attività americane della Chrysler e, sempre in quell'anno, a tre giorni dal Natale, Marchionne presenta lo spettacolare «Piano per l'Italia», che prevede addirittura trenta nuovi modelli in ventiquattro mesi e 8 miliardi di euro di investimenti nell'Auto.

Ma è ancora niente: quattro mesi dopo decide di esagerare e illustra quello che definisce «il più straordinario piano industriale che il nostro paese abbia mai avuto», ovvero l'indimenticabile «Fabbrica Italia», che provocherà la spaccatura tra i sindacati, il referendum di Pomigliano e l'uscita della Fiom dalle fabbriche Fiat.

Quel piano è oltre il limite della fantascienza: prevede addirittura 20 miliardi di investimenti per triplicare la produzione italiana di auto e arrivare a vendere, insieme a Chrysler, ben 6 milioni di vetture nel mondo con addirittura quarantasette novità da lanciare sul mercato. Dopo appena quattordici mesi, «Fabbrica Italia» viene ritirato e Marchionne ripiega su un ben più modesto piano industriale (il settimo) che prevede il lancio di due Suv, peraltro mai visti.

Con l'ottavo piano, presentato il 30 ottobre 2012, si abbassanoi target di vendita: da 6 milioni di auto si scende a 4,6, massimo 4,8, e i modelli da lanciare calano a trenta. Sui miliardi di investimenti Marchionne preferisce soprassedere.

Aiuto, si è ristretta la Fiat
A forza di programmare lo sviluppo della Fiat, Marchionne ne ha realizzato il declino. Ha mantenuto circa il 50 per cento delle promesse fatte nei suoi otto piani industriali e delle 64 nuove auto che voleva lanciare3 ne ha realizzate 33.4 Voleva produrre 6 milioni di vetture nel mondo, ma nel 2012 ne ha costruite, calcolando anche Chrysler e i camion Iveco, solo 4,4 milioni.

Nel frattempo, nell'arco del 2013, in Europa sono state immatricolate 11.850.905 auto, di cui 724.283 vetture del gruppo Fiat, pari a una quota di mercato del 6,1 per cento. Ma questa percentuale comprende anche i veicoli venduti dalla Fiat in Italia, pari a 374.217 unità. Significa che, se si esclude il mercato interno, la quota di vendita della Fiat nel resto d'Europa è di appena il 3,3 per cento. Per soddisfare la domanda del vecchio continente sarebbe sufficiente la fabbrica polacca di Tychy, che da sola produce quasi 800.000 auto l'anno.

Anche le fabbriche non se la passano affatto bene: nel 2004 a Mirafiori erano attive cinque linee di produzione e dallo stabilimento uscivano sette modelli di auto, dal 2013 c'è una sola linea e un solo modello: l'Alfa Romeo MiTo, il cui assemblaggio richiede solo tre giorni di lavoro al mese da parte di 1547 persone mentre altre 2900 sono in cassa integrazione.

A Melfi si produce la Punto, ma nel 2013 tutti i 5575 dipendenti hanno fatto più di tre mesi di cassa integrazione, che proseguirà fino alla fine del 2014 per permettere la ristrutturazione dell'impianto che dovrà assemblare la Fiat 500X e la piccola Suv della Jeep, la Renegade.

A Cassino si lavora due settimane al mese con 3500 operai (su 3860) in cassa integrazione. Lì si produce l'Alfa Romeo Giulietta oltre alla Bravo e alla Lancia Delta, che però sono due modelli arrivati ormai alla fine del loro ciclo di vita. A Pomigliano d'Arco è presente la catena di montaggio della nuova Fiat Panda e la cassa integrazione riguarda 1391 persone su 4809. Alla Sevel la cassa integrazione riguarda 5800 persone su 6171.

Molto meglio gli stabilimenti dove si producono auto premium: alla Maserati di Grugliasco, dei 1970 operai solo 102 sono fermi; alla Maserati di Modena, dei 631 dipendenti nessuno ha fatto un solo giorno di cassa integrazione, così come i 2487 della Ferrari. Solo che le vendite delle auto prodotte in questi tre stabilimenti, nel 2013, sono state di appena 22.300 esemplari.

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 06 mag 2014 21:12
da Quadrifoglio
Io prometto entro 2 mesi il lancio di 30 nuove alfa tutte prodotte tra arese e pomigliano e entro l'anno prossimo farò ricostruire lo stabilimento del portello con un investimento in un colpo solo di john elkann, sergio marchionne, romiti e prodi.......

quante braccia tolte alle miniere porca miseria!!!

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 06 mag 2014 21:28
da macmariomario
peccato, alla fine si tiene anche l'alfa :evil:

così la rovina ancora un po'.........

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 07 mag 2014 18:50
da bboxes66
Il nuovo "piano quinquennale" pare non sia stato molto apprezzato dagli investitori: oggi il titolo Fiat ha avuto un vero tracollo in borsa.

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 07 mag 2014 21:14
da 991vito
Credo e spero che questi piani servano solo ad alzare il prezzo di vendita.

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 07 mag 2014 21:48
da Batalf
questo maglioncino ogni 3 x 2 fa piani industriali ... ne mettesse in atto uno solo ne saremmo (forse) tutti contenti. E' bravo a far di conto, ma le auto sono altra cosa. 8-)

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 12 mag 2014 10:10
da Batalf
Riporto quanto scritto dal Sole 24 ore, credo che qualcuno dovrebbe studiarsi i bilanci AR degli anni '60 e inizio '70 e poi rivedere l'uscita "tanta gloria sui campi di gara non si è mai tradotta in rilevanti successi finanziari" perchè non mi risulta proprio essere così.

dal Sole 24 ore di oggi

Il rilancio dell'Alfa Romeo parte dal suo illustre passato. Il ceo del Biscione Harald Wester ha dedicato, infatti, ampio spazio nel suo intevento all'Investor Day ai momenti topici del barnde: dalla nascita nel lontano 1910, al legame con Enzo Ferrari che, infatti, iniziò la sua carriera di responsabile di scuderia facendo correre le Alfa negli anni 20 e 30, ai successi sportivi ottenuti in ogni categoria, compresa la F.1. Ma, poi, ha anche ammesso che "tanta gloria sui campi di gara non si è mai tradotta in rilevanti successi finanziari" e che "quando la Fiat ha acquisito il marchio nel 1987, cercò di produrre delle Alfa partendo dai suoi prodotti, con risultati non proprio apprezzabili".

Presa coscienza che, stile escluso, queste caratteristiche non sono state rispettate nella realizzazione delle Alfa degli ultimi anni e che i costruttori tedeschi hanno ormai un consistente vantaggio tecnologico, "abbiamo deciso di recuperare – ha spiegato Wester - adottando un nuovo approccio. Abbiamo istituito un team di sviluppo guidato da due responsabili provenienti dalla Ferrari e con 200 ingegneri dal curriculum particolarmente brillante, ma contiamo di arrivare a 600 entro il 2015". Inoltre si è fatto in modo che il gruppo di lavoro potesse operare in maniera relativamente autonoma, senza ingerenze da parte di FCA, così da potersi concentrare su obiettivi chiari e rispettare scadenze rigorose. "Obiettivo di questo gruppo di lavoro - ha continuato Wester - è quello di sviluppare le migliori architetture con trazione posteriore e integrale.

E' previsto lo sviluppo di cinque famiglie di motori: quattro cilindri a benzina "piccoli", con potenze tra 120 e 180 CV, più I grossi, tra 180 e 350 CV e dei sei cilindri da 400 a 500 CV. I diesel saranno invece a quattro cilindri, fra 100 e 200 CV e a sei da 250 a 350 CV. Questi nuovi propulsori andranno a equipaggiare una gamma che debutterà dal 2015 e per la quale è previsto un investimento complessivo di 5 miliardi di euro. Per la fine dell'anno prossimo, infatti, dovrebbe arrivare solo una berlina "media", cioè di taglia media (460-470 cm) che quasi certamente è la tanto attesa Giulia, erede della 159. L'anno successivo sarà la volta della versione station wagon della Giulia. Tra il 2016 e il 2018 è prevista, invece, la sostituzione della Giulietta che dovrebbe essere accompagnata dalla versione ad alte prestazioni Quadrifoglio, ma anche di una berlina di lusso erede della 166 lunga sui 480 cm, di due Suv di taglia media e grande oltre che di una super sportiva, destinata a diventare la "sorella" maggiore delle 4C.

La MiTo, a quanto pare, non verrà, invece, sostituita quando arriverà al termine del ciclo di vita. Otto nuovi modelli, dunque, che hanno portato Wester a sbilanciarsi in una previsione di vendita davvero esaltante. "Se l'anno scorso si sono vendute soltanto 73.000 Alfa Romeo, per il 2018 contiamo di raggiungere le 400.000 unità".

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 12 mag 2014 12:53
da macmariomario
Chi vivrà, vedrà..............

Re: Mr. maglione blu

Inviato: 12 mag 2014 14:58
da sergio105
Ingegneri Ferrari, 200/600 brillanti ingegneri, un fugace sguardo al passato...
Ma chiedere ai quei tot milioni di alfisti sparsi per il globo cosa vogliono da un'Alfa Romeo? Mah...