Cambiare pistoni, bielle, canne e teste (interventi tutti indispensabili) è teoricamente possibile, anche perchè i blocchi non dovrebbero differire più di tanto. Il problema è che avresti un motore con alesaggio del 1600 (78 mm) e corsa del 1300 (75 mm), quindi superquadro; ma la cilindrata non cambierebbe più di tanto: il totale risulterebbe di 1433,5 cc (+143,5 cc). Ipotizzando una scalatura lineare della potenza, resa possibile dalla relativa similitudine termodinamica dei due motori (in realtà il motore dovrebbe tirare leggermente più in alto in quanto i condotti sono dimensionati per ulteriori 140 cc circa), fa circa un centinaio di CV DIN, invece di 88,4 DIN (oppure 114 SAE invece di 103, se preferite). Il guadagno è quindi di una decina di CV.
Se proprio desideri più "sprint", vista la mole di interventi che il cambio delle canne comporta, si può dare una lucidata ai condotti, abbassare un po' la testa e al limite montare alberi a camme leggermente più spinti. Con meno spesa hai lo stesso incremento prestazionale, anzi forse di più.
Ma il mio consiglio resta quello di lasciarlo originale. Un motore ben a punto (e amorevolmente "rimesso in sesto") può tirare fuori dal cilindro (anzi, dai cilindri

) più cavalli di quello che si può pensare...
Piccola nota: il discorso cambia se l'idea è quella di intervenire radicalmente sul motore, sostituendo i carburatori, alleggerendo le masse interne, montando alberi a camme molto aggressivi, impianto di scarico, eccetera... In tal caso i 143 cc in più rispetto al 1300, e il fatto che la corsa resti immutata, cosa che rende possibile il salire col regime di rotazione più di quanto avverrebbe su un 1600, dovrebbe fornire ottimi risultati.